LA NUOVA ALBA DEL MONDO – Seconda Parte

È il giubilante annunzio che è risuonato nella grande veglia pasquale. Con Cristo che risorge ogni cosa ricomincia come da capo per una vita nuova. Lo ha ben compreso Paul Claudel: 《Attraverso la finestra senza tendine, vedo da tempo splendere una piccola stella. Non dormo. Perché tra il sabato santo e la Pasqua, la notte non è fatta per dormire. Attendono le montagne e le foreste che mi avvolgono di un alone luminoso. La luna piena che si leva pian piano, sospendere nel cielo la sua faccia pia. Non è ancora sorto il sole;  c’è ancora un’ora di questa immensa solitudine. A Custodire la tomba ci sono soltanto milioni di stelle all’erta, vigilanti dal polo nord al polo sud. E d’un tratto, nel lume lunare, le campane, in un grappolo enorme nel campanile, le campane nel mezzo della notte, quasi sole, si sono messe a suonare! Non si capisce quel che dicono, perché parlano tutte insieme! Ciò che impedisce loro di parlare è l’amore; sono tutte quante stupite di gioia! Non è il piccolo mormorio, non è neppure il nostro balbettio; è la campana cristiana che suona a distesa ai quattro orizzonti… O dormienti non temete, perché è vero che ho vinto la morte. Ero morto e sono risuscitato nella mia anima e nel mio corpo! La terra che si scuote da tutte le parti in un uragano di campane via annunzia che sono risorto!》E, con Cristo che risorge, il canto della gioia, del trionfo, della vittoria: Alleluja!  Esplode da tutta l’assemblea giubilante al suono possente dell’organo, viene ripreso dalle campane che quasi ebbra di gioia, dopo aver taciuto per tre giorni, nel cuore della notte, lo lanciano a tutto il mondo. 《Non è solo suono di giubilo e fremito di esultanza; non è solo voce di gioia e di allegria – scrive Piero Bargellini – c’è qualcosa di più profondo in quel ritorno dall’ondata sonora, un senso di liberazione e di redenzione. Cristo è risorto. La vita è viva, la voce delle campane è come l’eco inestinguibile di questa perpetua vittoria. Se Cristo fosse rimasto nella tomba di pietra, la voce delle campane sarebbe rimasta sotto la cappa di piombo. La fede di chi ha creduto in lui non è stata vana, la verità è scesa nel mondo e vi rimane per sempre! La verità che Cristo è risorto ha voce così soave così alta, così piena e così forte, così persuasiva e così violenta che vince ogni strumento musicale. Solo la voce delle campane si adegua; la voce delle campane alleluianti che fa tremare l’aria e scende ad ondate sonore come un vento di grazia!》 Cristo è risorto! Non è una illusione soggettiva, ma un fatto sbalorditivo, impensabile, eppure tanto rispondente alle attesa umane, un avvenimento storico che si è inserito nel divenire delle cose e si impone non con il trionfo esteriore di gesti imperativi, ma con una presenza perenne che richiama, stimola, incalza. Ed impegna ciascuno di noi. Inseriti in lui dobbiamo partecipare alla sua morte ed alla sua risurrezione. Partecipare alla morte di Cristo significa liberarci faticosamente, ma decisamente, da ogni forma di egoismo che è la peggiore delle schiavitù. Partecipare alla risurrezione di Cristo vuol dire rinnovarci di continuo nella mente, nella volontà, nei pensieri, nelle opere.

CESARE ANGELINI

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