AZIONE CATTOLICA

Quello che è stato e continua ad essere l’Azione cattolica per la Chiesa è pressoché impossibile spiegarlo in poche parole, un paio di pagine non può contenere quasi 150 anni di storia, che s’intreccia con la storia civile italiana, e peraltro attraversata dai due conflitti mondiali, la mia vuole essere semplicemente una raccolta di dati per dire, a grandi linee, la storia di questo gruppo. Nel 1867 Mario Fani e Giovanni Acquaderni, danno vita al primo nucleo della “Società della Gioventù Cattolica Italiana”; è Pio IX ad approvare la costituzione di questa nuova società, e che solo dopo molti anni prenderà il nome di “Azione Cattolica”. Il motto che sostiene il loro impegno, “preghiera, azione, sacrificio”, racchiude il programma cui s’ispira: la devozione alla Santa Sede, lo studio della religione, la testimonianza di una vita cristiana, l’esercizio della carità. Nel settembre del 1875, fu costituita l’Opera dei Congressi e dei Comitati cattolici con l’intento di unificare idee e progetti, per tutelare i diritti della Chiesa, ridotti ai minimi termini dopo l’unificazione italiana, promuovendo le opere caritative cristiane.
Era organizzata in modo gerarchico e accentrato, con sede a Venezia e comitati locali, regionali, diocesani e parrocchiali. Dopo un rapido sviluppo, però, l’apertura sociale e politica, fece innescare una crisi interna che portò al suo scioglimento da parte della segreteria di stato vaticana nel 1904, sotto il Papato di Pio X. Una figura di rilievo in quegli anni fu Giuseppe Toniolo, laureato in giurisprudenza e presidente dell’unione popolare. Sposato con Maria Chiatti, già dal 1878 ha sette figli; la sua è un’esperienza di famiglia ricca di tenerezza e di preghiera, una famiglia dove la Parola di Dio è di casa.
S’impegna perché i cattolici siano presenti nella società civile, Toniolo elabora una sua teoria sociologica, che afferma il prevalere dell’etica e dello spirito cristiano sull’attività economica, e sul lavoro in genere. Toniolo, diventa il grande apostolo della “Rerum Novarum” (Leone XIII 15 maggio 1891), con la quale per la prima volta la Chiesa cattolica mette ordine alle questioni sociali. È stato tra i principali artefici dell’inserimento dei cattolici nella vita politica, sociale e culturale della nazione italiana. Dal 1894 diviene uno degli animatori della “democrazia cristiana”. È il fondatore delle Settimane sociali nazionali. Negli ultimi anni della sua vita, preoccupato della guerra in corso, elabora uno statuto di diritto internazionale della pace che affida al Papa.
Grande sociologo è grande il tentativo di conciliare e di rimettere in sesto con il suo impegno la crisi interna che aveva interessato gli organismi nazionali. Portò all’Opera dei congressi, notevole spessore. Dai suoi scritti, si ricava una forte spiritualità: «Invano l’azione esteriore torna ordinata e feconda senza che la preceda e accompagni costantemente la vita interiore, l’esercizio cioè delle virtù intime nella quotidiana riforma di sé». «Noi credenti sentiamo, nel fondo dell’anima, che chi definitivamente recherà a salvamento la società presente non sarà un diplomatico, un dotto, un eroe, bensì un santo, anzi una società di santi. È stato proclamato venerabile da Paolo VI il 7 gennaio 1971 e beatificato a Roma lo scorso 19 aprile. In preparazione alla causa di beatificazione, a Pisa, la pastorale giovanile ha organizzato un corso socio-politico centrato sulla figura di Toniolo, visto soprattutto come uomo che sapeva coniugare vita, famiglia, studio e visione sociale. Muore a Pisa nel 1918. Accanto a quest’intensa azione, va collocata quella delle istituzioni ricreatrici: i corsi di catechismo fatto da volontarie, la messa festiva negli ospedali e nelle case di riposo, scuole per analfabeti, scuole di cucito e ricamo, laboratori, biblioteche, doposcuola, assistenza alle operaie. Nel 1923, si procede a ristrutturare complessivamente l’Associazione. L’Azione Cattolica viene costituita in 4 sezioni: la Federazione Italiana Uomini Cattolici; la Società Gioventù Cattolica Italiana; la Federazione Universitari Cattolici Italiani; L’unione femminile Cattolica Italiana. Durante il periodo fascista, l’Azione Cattolica, è l’unica realtà extraregime che possiede la legittimità di operare in maniera più o meno autonoma. I rapporti tra cattolici e regime s’incrinano definitivamente dopo il sodalizio tra l’Italia e il regime nazista.
All’indomani del secondo conflitto mondiale, sarà prezioso il contributo offerto dall’AC, e nello specifico dagli universitari ed intellettuali cattolici, alla stesura della Carta Costituzionale (il Codice di Camaldoli), primo tentativo di dottrina sociale per quel partito che fu poi la Democrazia Cristiana. Negli anni del dopoguerra cresce il numero di adesioni, giungono nel 1959 a 3.372.000. Nel 1959, l’evento conciliare conferma pienamente il mandato alla missionarietà dei laici, e con il decreto “Apostolicam actuositatem”, per la prima volta, parla espressamente dell’AC come scuola di formazione per un laicato responsabile, che fa proprio il fine apostolico della Chiesa: l’evangelizzazione, la santificazione degli uomini e la formazione cristiana della loro coscienza. Negli anni ’70, volendo fare proprie le proposte del Concilio Vaticano II, decide di rinnovare la struttura organizzativa, e con il nuovo statuto saranno due i settori associativi, quello dei giovani e degli adulti. A metà degli anni ’80, si realizza la stesura del Progetto formativo apostolico unitario e si definiscono le metodologie ed i cammini formativi per le diverse età. L’AC, sollecitata da eventi internazionali, si apre alla dimensione globale, con maggior collaborazione con Organizzazioni cattoliche mondiali e promuovendo iniziative educative e di sostegno in paesi poveri. Il nuovo millennio si apre con una carica di novità e con una forte tensione verso un nuovo rinnovamento dell’associazione, per far fronte ai cambiamenti sociali e culturali del contesto italiano. La festa-pellegrinaggio di Loreto, nel 2004 suggella l’impegno dell’AC a rispondere con slancio rinnovato alla propria chiamata alla missionarietà, divenendo capace di leggere con sapienza il momento storico, che è chiamato a vivere. La storia di Azione cattolica, è una storia che s’intreccia con la vita di migliaia di uomini e donne, che in questo lungo periodo hanno lavorato con passione e fedeltà, servendo la chiesa e contribuendo a costruire il Paese in cui viviamo. Uomini e donne che si sono lasciate illuminare dalla Parola di Dio, che hanno avuto a cuore le sorti della società e il bene comune, uomini e donne modelli di santità che hanno vissuto la loro quotidianità ricercando sempre l’aiuto dello Spirito Santo.