IL SANTUARIO DI MARIA SS. ADDOLORATA AL CALVARIO DELLE CROCI DI MONREALE

Durante la Quaresima del 1787 una grande Missione ebbe luogo a Monreale; la predicarono i Padri Cappuccini. A ricordo della Missione fu costruita “La Via Crucis”. Cominciando dalla Chiesa di San Francesco d’Assisi, per la strada in salita verso la Chiesa della Madonna dell’Orto, cioè la Via Salita delle Croci, che conduce al monte Caputo, a300 metri fuori di Monreale. Sui muri della case si costruirono le piccole cappelle e, sopra delle lastre di ardesia, furono dipinte le 14 stazioni della Via Crucis. L’ultima Stazione fu costruita sul monte Caputo, in direzione del presbiterio della Cattedrale di Monreale. Era una piccola cappella, larga m. 2,5, lunga m. 5,30, alta m. 3,10. Una immagine, posta sopra il secondo gradino di un piccolo altare, al muro, raffigurava, sopra una grande lastra di marmo di Genova, la SS. Vergine Dolorosa, piangente suo Figlio, deposto in aperto feretro. Questa piccola cappella, sul monte Caputo, nel 1812 suscitò un grande interesse per mezzo di un giovane: Matteo Giovan Battista Angelo Quartuccio, nato a Monreale il 04 gennaio 1786. Il giovane era garzone dei fratelli Giuseppe e Giorgio Lorito, fabbricanti di orologi e di armi, abitanti a Monreale nella Piazzetta della Croce. Il 25 marzo del 1812 il giovane Matteo si trovava sul monte Caputo vicino la piccola cappella della Santa Vergine, quando vide, sopra un albero di ulivo selvatico, la Madonna Addolorata con il Cristo morto sulle ginocchia. La Santa Vergine chiamò Matteo e gli disse di avvicinarsi per dargli un pane caldo. Poi la S. Vergine gli chiese: “Comprendi tu il significato di questo pane?”. Il giovane rispose: “Non lo comprendo”. La S. Vergine allora disse: “Questo pane significa la grazia di Dio che io dò a tutti coloro che si rivolgono a me come Madre Dolorosa. Essi compatiscono i miei dolori e io consolo i loro cuori: Io sono la consolatrice degli afflitti. Beato l’uomo che contemplando i miei dolori dirà:”Oh, benedetta, non vi è dolore simile al tuo”. Maria è la consolatrice degli uomini perché porta con se lo Spirito Santo che è il Consolatore! Al suo ritorno in paese Matteo parlò della visione della S. Vergine con i suoi genitori e il maestro, i quali informarono l’Arciprete della Cattedrale di Monreale, D. Ignazio Grimaldi. In seguito il giovane, Matteo, assieme al suo maestro e a molte altre persone, ritornò al monte Caputo e rivide la S. Vergine che gli diede un pane caldo. Le persone vedevano apparire il pane nelle mani del giovane, ma non vedevano la Madonna. I fratelli Lorito suoi maestri prendevano questo pane benedetto e lo distribuivano a pezzetti ai malti che guarivano. Vi furono molti miracoli e con l’entusiasmo del popolo si cominciò a costruire una chiesa più grande, sopra la piccola cappella. Matteo vide la Madonna parecchie volte. La Madonna un giorno gli disse:”Tu vivrai a lungo con il compito di infiammare le anime di amore verso mio Figlio Crocifisso e verso di me, Madre Dolorosa. Tu lavorerai molto per il perdono dei peccati e la redenzione della carne”. S. Paolo in Rom. 8,23 scrive:” noi gemiamo aspettando la redenzione del nostro corpo”. L’Arciprete Ignazio Grimaldi nel 1815 vestì Matteo con gli abiti dei Servi di Maria e gli mise il nome di Fra Mariano da Monreale. Infatti l’Arciprete vide molta somiglianza tra i fatti avvenuti nel 1233 sul monte Senario a Firenze e i fatti del monte Caputo a Monreale. Fra’ Mariano ebbe la visione come doveva essere la nuova Chiesa e diede dei consigli all’architetto camerale D. Nicolò Puglia, dicendo: “Il sacro edificio deve avere sette terrazze, con il campanile dietro la Chiesa, più alto di tutto, per significare che la meditazione dei dolori di Gesù e di Maria eleva il cristiano a Dio”. Il 30 marzo del 1817 il Consiglio Civico di Monreale con atto pubblico donò alla Chiesa il terreno attiguo, come dote della stessa. Il progetto della Chiesa fu realizzato in massima parte, ad eccezione del campanile. I torbidi politici del 1820 fecero interrompere i lavori della Chiesa; detti lavori furono ripresi più volte. La Chiesa fu benedetto da Mons. Giovanni Battista Tarallo, Vicario Generale dell’Arcivescovo Domenico Benedetto Balsamo il 18 settembre del 1843. Fra Mariano visse gran parte della sua vita in una piccola camera presso la Chiesa di Maria SS. Addolorata, al Calvario delle Croci di Monreale. Negli ultimi anni della sua vita si ritirò presso l’Albergo dei Poveri di Monreale, dove morì il 23 gennaio del 1866; contava ottanta anni di vita. Il suo corpo fu sepolto nella Chiesa dei Cappuccini di Monreale, esistente sino al 1954 sotto il palazzo arcivescovile; corrisponde oggi al luogo dove sorge il nuovo Seminario Arcivescovile. Fra Mariano visse secondo lo Spirito dei Servi di Maria e nel timpano della Chiesa fece dipingere lo stemma dell’Ordine dei Servi di Maria, cioè SM, con corona e sette gigli, simbolo dei setti Santi Fondatori dell’Ordine dei Servi di Maria. All’interno della Chiesa vi è un grande affresco dipinto da Francesco Manno; vi si trova dipinto lo Spirito Santo, sottoforma di colomba, in mezzo a figure di angeli. Questa Chiesa è dedicata alla Sposa dello Spirito Santo. Maria, Sposa dello Spirito Santo, dona agli uomini i doni dello Spirito Santo, perché come gli angeli, siano adoratori di Dio.

MONS. SAVERIO FERINA