SANTUARIO DI NOSTRA SIGNORA DELLA ROCCA

LA MADRE DELLA GRAZIA, SANTA MARIA LA REALE

La storia della Chiesa di Santa Maria La Reale affonda le sue radici nel XVI secolo, quando il frate francescano Innocenzo da Chiusa Sclafani, noto predicatore della diocesi di Monreale, particolarmente alla Vergine Maria, fece costruire un’ edicola votiva dedicata alla Madonna proprio nel luogo in cui oggi si trova la chiesa. In quegli anni il contado della Rocca, cosiddetto per il piccolo promontorio che vi sorgeva, era una via di passaggio per molti viaggiatori, ma per l’assetto del territorio era un luogo che banditi e malviventi privilegiavano per depredare quanti l’attraversavano. Per tale motivo si era diffusa la fama che la Rocca fosse un luogo malfamato. Fu per porre fine a tale nomea che fra Innocenzo fece collocare un dipinto su ardesia della Madonna della Grazia nel punto più alto della borgata, perché fosse protetta dalla Madre Celeste. Da quel momento la tradizione ci ha tramandato fatti prodigiosi e una grande diffusione della devozione alla Madonna. Tanti erano i devoti che sostavano dinanzi all’edicola votiva per pregare e che vi si recavano in pellegrinaggio. È assai nota la guarigione di un bimbo paraplegico che fu posto dalla madre dinanzi all’immagine della Vergine Maria e che fu miracolosamente sanato. Questi fatti fecero accrescere la devozione alla Madonna della Grazia, tanto che si dovette trasformare la piccola edicola in una cappella capace di accogliere i pellegrini. In un manoscritto del XVII secolo, ancora oggi conservato dalla Comunità Religiosa Agostiniana della Rocca, si legge che “Nostra Signora della Grazia della Rocca, detta La Reale”, fu fatta costruire dall’Arcivescovo di Monreale Ludovico II Torres per “i grandissimi miracoli operati dalla Nostra Signora e per l’elevato numero di pellegrini che da Palermo e Monreale si recavano nella borgata. In quel periodo gli Agostiniani di Sicilia cercavano a Palermo un luogo periferico per costruirvi un monastero e per questo l’Arcidiacono della Cattedrale di Monreale Don Francesco Raineri concesse a loro la cappella dedicata a Santa Maria La Reale; in tal modo i religiosi avrebbero potuto anche assicurare la cura pastorale dell’ormai rinominato luogo di culto della Rocca. Era il 30 settembre 1619; il 22 dicembre del 1625 l’Arcivescovo di Monreale Girolamo Venero concesse 2500 onze per la edificazione del convento e per far ampliare la cappella ormai insufficiente per gli innumerevoli devoti di Santa Maria della Grazia della Rocca detta La Reale. La Chiesa fu ultimata nel 1626 e nel 1749 Papa Benedetto XIV concesse speciali indulgenze per le celebrazioni che si svolgevano nell’altare privilegiato tutt’ora ricordato da una lapide. Oltre che per la devozione verso la Madonna, la chiesa conventuale fu meta di fedeli e pellegrini a motivo della santità del frate agostiniano Mansueto da Noto che visse nel XVII secolo e fu uno dei primi religiosi del convento della Rocca. La sua testimonianza di vita si caratterizzò per la virtù della pazienza, della pietà e della penitenza. I suoi confratelli lo descrivono, in manoscritti ancora esistenti, “uomo umile e di grande astinenza, di santa vita ed illustre per i miracoli” la cui fama si diffuse al tal punto che ogni giorno in tanti si radunavano nella chiesa Santa Maria La Reale, dove tutt’oggi si trovano le sue spoglie, per pregare e chiedere la sua intercessione. Dopo la morte, avvenuta il 03 febbraio del 1669, la sua cella divenne una cappella dove si svolgevano celebrazioni liturgiche in sua memoria. Tutti questi avvenimenti, nel corso dei secoli, hanno fatto della Chiesa e del Convento di Santa Maria La Reale luoghi di devozione. Molti i fedeli e i pellegrini che vi hanno sostato; particolarmente diffusi tra gli abitanti della borgata della Rocca i pii esercizi verso la loro Patrona e il frate agostiniano. Il 30 marzo del 2001 Mons. Pio Vittorio Vigo, per commemorare nella Chiesa di Santa Maria La Reale il titolo di Madre della Grazia, onorato dagli Agostiniani sin dal XIII secolo, a motivo della risonanza che esso ha nella teologia della grazia di Sant’Agostino, a stabilito, con un decreto, che ogni anno, il giorno 08 del mese di maggio, se ne celebri la festa, in conformità alla tradizione di tutto l’Ordine Agostiniano. A motivo delle tradizioni, della devozione e delle pratiche religiose, la Chiesa Santa Maria La Reale è divenuta particolarmente cara a tanti fedeli. Numerosi i devoti che si rivolgono alla Madonna della Grazia con preghiere e suppliche ed un certo interesse suscita ancora la figura di fra Mansueto nella cui cappella, che nella chiesa lo ricorda , molti si fermano a pregare e meditare.

P. Franco Bidera