LA NUOVA ALBA DEL MONDO – Prima Parte

Con il grido straziante dall’alto della croce si era chiusa una settimana di agitazioni e di fermenti nella quale l’odio dei nemici aveva avuto la prevalenza. Tutto era finito per sempre. Così pensavano quelli che avevano condannato e crocifisso Gesù. Il nazareno ormai apparteneva ad un passato sgradevole; di lui, colui che disturbava i loro sogni e, più di ogni altro, la loro pretesa serenità religiosa, non restava che un corpo freddo, fasciato e legato dopo un processo sommario di imbalsamazione, chiuso dentro una tomba sigillata e ben custodita. Tutto era tornato nel silenzio; si erano spente le grida esasperate della folla che reclamava la crocifissione dell’uomo che Pilato aveva giudicato innocente. Ma nel buio della notte, un avvenimento eccezionale, insperato anche dagli stessi discepoli, viene a rompere quel silenzio, a turbare il sonno di quanti credevano di potere finalmente riposare. 《Dopo il sabato, all’alba del primo giorno della settimana, – così racconta l’evangelista Matteo – ci fu un gran terremoto: un angelo del Signore era sceso dal cielo ed, avvicinatosi, aveva rotolato la grande pietra e vi si era posto a sedere. Aveva l’aspetto della folgore e la veste bianca come la neve》. Dopo tre giorni Gesù glorioso, era di nuovo vivo. Non si può spegnere la vita, non si può trattene l’aurora! Le prime a constatare il prodigio in quella trepida alba di aprile profumata dalla primavera irrompente, sono le pie donne, fedeli a Gesù, che dopo il riposo festivo, volevano rendere al loro Maestro l’ultimo tributo di venerazione. 《Passato il sabato, Maria di Magdala e Maria di Giacomo e Salomè comprarono aromi per ungere il corpo di Gesù. Ed il primo giorno della settimana, all’albeggiare, si avviarono al sepolcro dicendo tra loro : “ Chi ci rimuoverà la pietra posta all’ingresso?”  E guardando, videro che la pietra era stata rimossa ed era molto grande. Entrate, videro un giovanetto, seduto a destra, coperto di una stola candida e sbigottirono. Ma egli disse loro: “ Non spaventatevi. Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto. Non è qui. Questo è il luogo dove era stato deposto”》.《Questa pagina di Marco è tutta un luminoso dialogo tra l’angelo e la donna nell’ora illibata dell’alba. Com’è bello questo correre delle donne all’alba! Gli altri dormono ancora. Caifa, Pilato, Erode lo hanno condannato e non se ne preoccupano più; i discepoli dormono nella loro sfiducia. Solo queste donne vegliano in un amore fatto di dedizione, di una fede ingenua; per questa fede e per questo amore istintivo meritano di avere per prime l’annunzio della risurrezione e di portarlo al mondo: Cristo risorto!》

CESARE ANGELINI

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