Nell’entroterra monrealese, nei pressi dell’ex feudo Dammusi, vicino San Giuseppe Jato, sorge una piccola chiesetta dedicata alla Madonna della Provvidenza che custodisce il prezioso quadro in ardesia della Madonna. Il quadro, secondo la tradizione mai interrotta e mai smentita, fu trovato il 21 luglio 1784 da Onofrio Zorba, un contadino di Borgetto che dormiva sull’aia per la trebbiatura del grano: in sogno gli apparve la Beata Vergine che gli indicava un posto poco distante, dove, scavando avrebbe trovato una sua immagine. Svegliatosi, Onofrio con i suoi compagni di lavoro, scavarono delicatamente nel posto indicato e vi trovarono il quadro che riproduceva l’effige della Madonna seduta su un trono come Regina, con il Figlio sulle ginocchia che tiene sulla mano destra lo scettro e in quella sinistra la croce, mentre Ella stessa con la sinistra stringe il globo; il tutto in uno sfondo di angeli molto belli. Pare che il quadro fosse stato nascosto in quel luogo dai Gesuiti che vivevano in quelle terre prima di essere soppresso l’ordine Religioso. Appena trovato il quadro, la notizia giunse subito in paese che si mosse in processione con devozione. Il primo pensiero fu quello di trasferire il quadro in paese e fu messo su dei buoi che dopo un tratto di strada, prima di imboccare il sentiero che portava al paese, si rifiutarono di proseguire; il gesto fu interpretato come volontà della Madonna di volere rimanere in quel santo luogo e perciò, per iniziativa del signor Lucido Nicolò e per concessione del principe Giuseppe Beccadelli di Camporeale, si iniziò la costruzione di questa chiesetta. Da quel momento la devozione della Madonna della Provvidenza andò sempre più radicandosi nel cuore dei fedeli che numerosi giungono per invocarla con fiducia e gratitudine. Fu costruita pure una chiesetta (eretta anch’essa a santuario) sul luogo del ritrovamento del quadro che tuttora è meta di pellegrini e devoti, che si recano lì il 21 luglio di ogni anno, giorno dell’anniversario del ritrovamento: partendo dalla chiesa della Provvidenza, i fedeli si recano in processione con il quadro nella chiesetta di campagna dove per tutto il giorno si celebra le ss. messe e poi nel pomeriggio il quadro viene riportato nel santuario vicino il paese. Un’altra tradizione popolare racconta che al momento del ritrovamento del quadro vi fu una disputa tra gli abitanti di Borgetto e di San Giuseppe per chi dovesse appropriarsi del quadro, così, posto il quadro su dei buoi, fecero decidere alla divina Provvidenza che guidò i buoi verso San Giuseppe. “O Augusta Regina, Madre piena di clemenza, di bellezza e di amore, ben si può dire di Voi come del Signore: Che quanta avete di potenza altrettanto avete di misericordia. Se sulla terra una squisita bontà vi condusse a domandare ed ottenere dal Vostro Divin Figlio il miracolo del cangiamento dell’ acqua in vino, quale deve essere nel cielo l’ estensione prodigiosa di siffalta bontà e potenza verso di noi, quando dal fondo di questa valle di lagrime vi supplichiamo di venire in aiuto degli infelici redenti dal sangue adorabile di Gesù! quando vi innalziamo il grido chiamandovi: Madre di Misericordia e Madre di Provvidenza! Oh, si, siate sempre per noi, per le nostre famiglie, per la nostra Città, Madre di Misericordia, Madre di Provvidenza, e dateci la grazia di esservi sempre devotamente fedeli, fino al giorno nel quale ci sarà dato ringraziarVi nelle gloria del Paradiso.”