PAOLO MIGLIORE

Nel 1848, venne fondata a Montelepre, ad opera di Paolo Migliore, mazziniano della prima ora, una società segreta di Carbonari, che fu focolar di amor patrio e centro attivissimo di propaganda, sempre in rapporti diretti con Giuseppe Mazzini. Sulla facciata di casa sua, nella Via Grande, oggi Via Filippo Riccobono, è collocata una lapide marmorea in ricordo di Paolo Migliore, il quale, non curante dei pericoli che la sua missione patriottica comportava, percorreva a cavallo, in compagnia di un altro carbonaro monteleprino, Giovanni Battista Di Martino, i principali centri in Sicilia, per preparare gli animi alla sollevazione contro i Borboni trasmettendo, nei suoi conterranei, la fede degli ideali mazziniani e la ferrea volontà di costruire un’unica Nazione Italiana. I lavori di preparazione svolti dal Migliore e dai suoi collaboratori sortirono i suoi effetti, quando Garibaldi, l’11 Maggio 1860, sbarcò a Marsala, iniziando la sua trionfale marcia in Sicilia.

In ricorrenza del ruolo ricoperto e delle qualità mostrate, Giuseppe Garibaldi nomina lo stesso Paolo Migliore Governatore della Città di Palermo. Non fu subito possibile ai patrioti monteleprini raggiungere Garibaldi, dal momento che nel tragitto avrebbero incontrato le schiere dei Borboni che, in ritirata, si erano abbandonate a saccheggi e soprusi di ogni genere verso la popolazione civile.

Durante la spedizione dei Mille, i Borboni saccheggiarono Partinico e i Monteleprini, saputo ciò li accolsero con la banda musicale e li accompagnarono fuori dal paese, guidati dall’intrepido sacerdote Don Filippo Terranova e dal sindaco Gaspare Riccobono (notaio). Essi stessi andarono ad accogliere i garibaldini che si trovavano sulle montagne di San Martino delle Scale, guidati da Rosolino Pilo e Giovanni Corrao.

Il numero dei garibaldini di Montelepre fu così grande che l’undicesima Squadra di Garibaldi venne chiamata “MONTELEPRE”, al comando del Colonnello Giuseppe Oddo di Termini Imerese.

La sera del 17 Maggio, le truppe garibaldine, da Carini si dirigevano a Partinico e successivamente a Monreale e Garibaldi, stanco del lungo viaggio, riposò nell’abitazione del Migliore per una notte.

Così leggiamo nella lapide situata nella sua casa in Via Filippo Riccobono:

“Per senno e arditi atti dal 1848 al 1860 segnalò la sua vita al grido d’Italia

riaccese da forte gli animi, contro le forze del Borbone, sempre trovò vigili e pronti i fratelli della sua terra.”

Giuseppe Garibaldi, trionfante la rivoluzione lo elesse governatore di Palermo nel dì fatidico 21 Maggio (1910).