Riflessione su salmo 57

VOGLIO CANTARE

Pietà di me, o mio Dio, pietà di me, in te mi rifugio… Fa parte dei canti liturgici di Davide, in uso per il culto del tempio. Lo si può dividere in due parti: la prima (vv 2-7) risente delle lamentazioni, la seconda (vv 8-12) ha uno stile di ringraziamento.

Il mattino è questo tempo privilegiato per aprirsi alla lode, alla grazia divina, mentre la notte e l’oscurità sono simbolo della prova e della disgrazia. Il salmo ci presenta l’orante che si reca al tempio perché delle protezioni, aiuto, è abbattuto e si sente oppresso dai nemici. Questo salmo ha riferimento a Davide quando venne perseguitato da Saul. Davide dovette nascondersi nella caverna. “Questo salmo canta la passione di Cristo che viene crocifisso come uomo. Dunque, la caverna di Davide è una figura del sepolcro in cui Cristo si nascose per risuscitare poi” (Sant’Agostino). Il credente cerca riparo, protezione nelle “ali” dei cherubini che coprono l’Arca dell’Alleanza, luogo della presenza divina (Shekinà) (1 Re 8, 6).

Solo Dio dà un ombra sicura e sotto questa metafora riscopriamo i ricordi dell’esodo: la nube, la tenda. L’orante si trova coricato, disteso o, anche, addormentato, sebbene circondato dalle fiere conta sulla protezione di Dio (Dan 6). I Santi Padri vedono in questi versi un’immagine della morte di nostro Signore, dal cui cuore sgorgano i Sacramenti: acqua=battesimo/ sangue=Eucaristia che avrebbe formato la Chiesa.

“Innalzati sopra il cielo, o Dio… possiamo stabilire un chiaro parallelismo tra la crocifissione di Gesù e l’episodio del serpente di bronzo sollevato da Mosè nel deserto. Nel dialogo con Nicodemo (Gv 3, 1-21) Gesù parla della sua “elevazione” sulla Croce, perché chiunque creda abbia la “vita eterna”. L’orante del salmo 57 ha potuto liberarsi dalla “fossa” ponendo fiducia in Dio e grazie alla vera luce che illuminava i suoi occhi. La tradizione cristiana, vedono allusione alla morte di Gesù e alla sua vittoria sulle forze negative.

Il salmo termina con il ringraziamento e l’evangelizzazione: la testimonianza pubblica per il bene ricevuto non può essere nascosta. Il salmo 57 viene ripreso nel canto evangelico del Benedictus (Lc 1,78 ss) dove il Messia appare ai nostri occhi come il sole della salvezza.

Nel Nuovo Testamento Maria è presentata come la nuova Arca sulla quale scende la nube dello Spirito, lo stesso che scendeva e si soffermava sul tabernacolo del convegno. Maria si trova tra l’antica e la nuova alleanza, come l’aurora tra il giorno e la notte. Maria che porta in seno il Messia, è il luogo della presenza di Dio in mezzo al suo popolo.

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