“Padre” non è uno dei tanti titoli e attributi di Dio, come l’Immenso, l’Eterno, l’Onnipotente, ma è «il suo nome proprio per eccellenza» (San Cirillo d’Alessandria). Dio è Padre perché ci comunica la vita e si occupa con infinito amore di tutto quello che ci riguarda. Sostenuta da questa luce, la vita ordinaria si rivela nel suo autentico e profondo significato, traboccante di ricchezza soprannaturale e umana. La gioia maggiore di Dio è di essere chiamato “Padre”, per cui, seguendo l’insegnamento di Gesù, invochiamolo spesso con questo appellativo (secondo una rivelazione privata fatta a suor Eugenia Elisabetta Ravasio, nel 1932, il Padre avrebbe chiesto una festa in suo onore da fissare la prima domenica di agosto, oppure il 7 agosto).
Una festa per il Padre
Anche se la preghiera, sia liturgica che personale, è sempre rivolta al Padre, per mezzo del Figlio nello Spirito Santo «è una tristezza che non esista, in tutto l’anno liturgico, una festa del Padre, che non esista, in tutto il Messale, neppure una Messa votiva in suo onore. E cosa, a pensarci bene, molto strana; esistono innumerevoli feste di Gesù Figlio; esiste una festa dello Spirito Santo; esistono tante feste della Madre… Non esiste una sola festa del Padre, “fonte e origine di tutta la divinità”… Esiste, è vero, una festa della Santissima Trinità che, però, è la festa di un mistero, o di un dogma, non di una persona e, comunque, non di una sola Persona divina… Non potrebbe essere questo il tempo di colmare tale lacuna? Molte feste sono nate per rispondere a particolari bisogni di un’epoca: la festa del Corpus Domini, per esempio, è nata come risposta della fede alla negazione della presenza reale, fatta da Berengario di Tours… Se la provvidenza sta riportando alla coscienza, ai nostri giorni, il mistero della sofferenza di Dio, questo non può essere un caso, ma perché lo Spirito Santo sa che questo è il rimedio necessario per guarire il pensiero malato dell’uomo moderno, il quale ha trovato, nella sofferenza, la pietra d’inciampo che lo porta lontano da Dio… La festa è una catechesi vivente e oggi c’è bisogno urgente di una catechesi sul Padre… I cristiani darebbero certamente una grande gioia al cuore del Signore risorto se riuscissero a realizzare questo progetto “ecumenicamente”, cioè accordandosi, tutte le Chiese che lo accettano, al fine di celebrare, di comune accordo, in uno stesso giorno, la festa del Padre» (Padre Raniero Cantalamessa).