ABELE

Abele la prima vittima della storia biblica, un personaggio del tutto dimenticato nelle pagine del testo sacro dopo l’efferato assassinio da parte del fratello più grande Caino. 

Gesù lo citerà come il capostipite della lunga vicenda di sangue che segna gli eventi dell’umanità, emblema di “tutto il sangue innocente versato sulla terra, dal sangue di Abele il giusto” (Matteo 23,35). 

Abele secondo figlio di Adamo entra in scena nel capitolo 4 della Genesi come pastore. Il suo nome in ebraico significa “soffio, fumo”.

Ciò che sconvolge Caino è l’invidia nei confronti del fratello: Dio, infatti “gradì Abele e la sua offerta” (4,4). 

Questa espressione indica prosperità, serenità, pace, benedizione da parte di Dio. 

Caino invece reagisce con la violenza e compie il fratricidio. Il demone dell’odio e dell’invidia ha prevalso e sulla terra rimane un uomo esamine. Nessuno ha visto, ma c’è un testimone qualificato il Signore che gli ricorda sempre una vita spezzata.