LA LETTURA DEL NUOVO TESTAMENTO 

La venuta di Gesù ha portato all’uomo la novità del Vangelo, aprendo così una nuova epoca della storia della salvezza, quella racchiusa nel Nuovo Testamento. Con questo nome si indica la raccolta dei 27 libri che contengono la predicazione di Gesù e quella degli apostoli, da scelti e inviati per diffondere la sua parola. La predicazione di Gesù è racchiusa nei quattro Vangeli, che ci sono stati trasmessi da Matteo, Marco, Luca e Giovanni. Ogni anno ci viene proposta la lettura di uno di questi quattro Vangeli, così da giungere ad una conoscenza sempre più completa del messaggio di Gesù. Per favorire ciò, il tempo liturgico è stato suddiviso in un ciclo di 3 anni, che si susseguono: l’anno A è dedicato alla lettura del Vangelo di Matteo, l’anno B alla lettura del vangelo di Marco, l’anno C alla lettura del Vangelo di Luca. Il Vangelo di Giovanni viene letto nelle grandi feste, nel tempo pasquale e nell’anno B. Aiutati dall’omelia del celebrante comprendiamo sempre meglio la particolarità di ogni evangelista. Matteo si esprime con un linguaggio che si ispira alla tradizione ebraica dei destinatari del suo Vangelo (per esempio, preferisce la formulazione “regno dei cieli”). Marco e Luca si rivolgono a destinatari che provengono dal mondo pagano e si esprimono con il loro linguaggio (essi dicono “regno di Dio”).  Giovanni ci trasmette l’intensa spiritualità della predicazione di Gesù (il suo è chiamato “il Vangelo spirituale”). La predicazione degli apostoli è raccolta negli Atti degli apostoli, che ci fanno conoscere la vita della prima Chiesa e l’attività missionaria dei suoi membri. E’ raccolta anche nelle Lettere che gli apostoli inviano alle comunità cristiane da loro fondate. Tra queste le più conosciute sono quelle dell’apostolo Paolo ( ne possediamo 13 ): nella celebrazione eucaristica domenicale quasi sempre formano la seconda lettura. Il Nuovo Testamento si conclude con il libro dell’Apocalisse. Questo nome non significa “catastrofe”. Al contrario indica la “rivelazione” di Dio, che opera nella nostra storia.

P. GIRONI