SANT’ANTONIO ABATE 

Così scrive Sant’Atanasio sulla vita di Antonio abate: “per me è un grande vantaggio perfino commentare Antonio. Sono sicuro che anche voi, ascoltando, non solo ammirerete, ma avrete certo il desiderio di imitarne la vita”. Antonio, che diventerà patriarca dei cenobiti, nasce a Coma presso Eraclea nell’alto Egitto nel 150 d.c. da una nobile famiglia ricca e cristiana. I genitori lo educano ai valori di quel tempo, ma muoiono ancora giovani lasciando orfani Antonio e la sorella più giovane. 

Un giorno Antonio sente proclamare la pagina del Vangelo di Matteo (cap. 19.21) sul giovane ricco che lo folgora. Applicandola alla lettera vende quanto possiede e li dà ai poveri; sistema la sorella presso un istituto religioso e incomincia la sua sequela di Cristo. 

si unisce ad un vecchio eremita e cerca di imitarlo in tutto. Visita i vari solitari della regione e impara da ognuno. Prega, ascolta, impara a memoria le Scritture ma questo non lo risparmia dalle tentazioni, paure, rimpianti, frustrazioni, ossessioni. Antonio resiste, si mortifica, digiuna. Va a vivere in una grotta lungo la valle del Nilo. 

A 35 anni si ritira in un luogo più lontano e più aspro, ma la sua fama si diffonde e la gente accorre trovando un uomo sereno, pacificato e diffusore di pace. 

Uno dei suoi discepoli si chiama Ilarione. Vive superando la soglia dei cento anni lasciando una scia di santità… muore il 17 gennaio del 356. 

Sant’Atanasio, vescovo di Alessandria d’Egitto, scrive la VITA di ANTONIO. Antonio ha operato il bene, ma il Signore lo ha posto come lampada per tutti.