LA LETTURA DELL’ANTICO TESTAMENTO

Ordinariamente, nella santa Messa, il primo incontro con la parola di Dio ci è offerto dai libri dell’Antico Testamento, ai quali appartiene il testo che ci viene proclamato come Prima lettura. Questi libri formano la prima parte di una grande raccolta (73 libri) chiamata Bibbia (“i libri”). Noi crediamo che questi libri sono ispirati da Dio e contengono la verità che ci salva. All’origine di questi libri si trovano antichi racconti che tramandavano la storia del popolo di Israele, al quale Dio ha offerto la sua alleanza, le sue benedizioni e la sua promessa di liberazione e di salvezza. Questi racconti vennero poi fissati nello scritto lungo un ampio arco di tempo con forme, linguaggi e modalità differenti: narrazione di eventi, predicazione dei profeti, riflessione religiosa, preghiera e canto, insegnamenti e comandamenti. Tutto ciò ha contribuito a formare le tre grandi parti in cui ancora oggi è suddiviso l’Antico Testamento: libri storici (narrazione), libri sapienziali (riflessione religiosa), libri profetici (predicazione dei profeti). Questa raccolta di libri è chiamata Antico Testamento (da preferire a Vecchio Testamento) non perché la sua lettura non abbia più valore per noi cristiani, ma perché le promesse, le profezie e la nuova alleanza che essi annunciano verranno realizzate nel Nuovo Testamento e nella persona e nel Vangelo di Gesù. I libri dell’Antico Testamento seguono passo passo la storia del popolo biblico, nella quale Dio rivela il suo progetto di salvezza per tutta l’umanità. Non dobbiamo stupirci (o scandalizzarci ) del modo in cui Dio è presentato in questi libri “ re, pastore, guerriero, sposo, giudice, forte in guerra e vittorioso sui nemici. Infatti nell’Antico Testamento Dio parla al suo popolo adattandosi al suo linguaggio e alla sua mentalità, ma al tempo stesso lo educa e lo guida gradualmente a una comprensione più pura della sua persona e del suo agire nella storia della salvezza. Il Nuovo Testamento, come vedremo, aprirà a tutti noi a questa comprensione di Dio.

P. GIRONI