VERSO LA MORTE

La Parola di Dio. 1 Pt 4,7-11: La fine di tutte le cose è possibile.

Lc 13,1-9: il fico sterile.

Ogni cosa anche la nostra morte va preparata. E bene. Come possiamo prepararci alla morte? Ecco qualche suggeriemento.

Pensare alla morte, far sì che cessi di essere tabù. Vive in senso pieno soltanto colui che ha presente la propria morte. Solo pensandoci e familiarizzando con essa, la morte potrà diventare, come deve, un atto umano, responsabile, cosciente, libero, finalizzato, soprannaturalizzato. Né tabù, né ossessione, ma serena consapevolezza. Accettare la morte, fin da adesso, con atti precisi e profondi. Ci sono anche della preghiere composte a questo scopo.

Accogliere la lezione della morte, per vivere bene. La morte è un grande maestro. Distacco dalle cose. l’allenamento alla morte comincia con lo sbarazzarci di tutto quanto non ci servirà in quel momento e non ci porteremo appresso. Fare spesso dei sopralluoghi alla nostra roba e buttar via e regalare.

Distacco da noi stessi. Si tratta di convincerci del valore reale di noi stessi, non dell’immagine che la nostra superbia ha constantemente nutrita in noi e cercato di far apparire agli altri. Covincerci che il mondo va avanti lo stesso anche senza di noi. E cominciamo a farne, presto la prova,lasciando fare agli altri, ritirandoci discretamente, non avendo paura di tirarci indietro quando le forze non ci assistono più.

Abbandonarsi generosamente in Dio, alla sua volontà, amata, seguita, anche con sforzo. Fare della nosra vita, quotidianamente, un’offerta al Signore. Quello che così viene a lui presentato tutto ce lo ritroveremo nella vita oltre la morte. Pregare per la nostra buona morte, come facciamo così spesso nell’ ”Ave Maria”. Diciamo con consapevolezza quella piccola importante formula: la Madonna che assistè alla morte di Gesù, consolerà anche noi. La stessa richiesta facciamo ai nostri cari defunti.

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