MARIA, DONNA DEL VINO NUOVO

Giovanni (2,1-11)

Cana è un villaggio a nord di Nazareth, qui avviene il primo dei sette “segni” o miracoli che Giovanni allinea all’interno della prima sezione del suo Vangelo. Nel racconto del “segno” di Cana vediamo che il significato profondo è quello messianico e il Messia è lo sposo per eccellenza del suo popolo.

L’abbondanza del vino è un altro simbolo dell’era messianica, una tradizione guidaica descriveva così il tempio della venuta del Messia: allora ogni vite mille acini, ogni acino produrrà 460 litri di vino! La narrazione delle nozze di Cana ci vuole comunicare attraverso l’azione di Maria che Cristo è il “vino buono”, e “ultimo”, cioè è il Messia, l’inviato del Padre.

Maria è la nuova Eva, che rimane accanto a Gesù, con la sua fede limpida e totale e ci invita a “fare tutto quello che ci dirà”.

Maria riapparirà proprio nell’”ora” di Gesù, ai piedi della croce, pronta a “fare tutto quello che egli dirà”; diventando madre della Chiesa.

“Salve alla sorgente della vita, che riempie le anime assetate di giustizia. Salve al calice, che a tutto il mondo offre da bere il vino del Dio vivente”.

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