In cammino verso la riconciliazione
Mentre il passato non può essere cambiato, la memoria e il modo di fare memoria possono essere trasformati. Ci impegniamo a crescere ulteriormente nella comunione radicata nel battesimo, cercando di rimuovere i rimanenti ostacoli che ci impediscono di raggiungere la piena unità”.
Così recita la Dichiarazione congiunta che papa Francesco e il Vescovo Munib Younan, presidente della Federazione luterana mondiale (Flm) hanno firmato il 31 ottobre, a Lund, in occasione della preghiera ecumenica in cui i luterani e cattolici hanno commemorato insieme la Riforma di Martin Lutero e i 50 anni del dialogo ecumenico avviato tra Cattolici e Luterani con il Concilio Vaticano II.
Un evento che ha aperto il Giubileo delle Chiese protestanti: a mezzo millennio dell’affissione sul portone della Chiesa di Wittenberg delle 95 tesi di Lutero contro le indulgenze, le due Chiese esprimono gratitudine per i “doni spirituali e teologici” della Riforma protestante e mettono al centro della loro testimonianza la riconciliazione, il superamento delle fratture storiche, il riconoscimento degli errori, l’accoglienza dello straniero.
Un appello viene lanciato “a tutte le parrocchie e comunità luterane e cattoliche, perché siano coraggiose e creative, gioiose e piene di speranza nel loro impegno a continuare la grande avventura che ci aspetta”.
Da notare che mentre si sottoscriveva la dichiarazione teologica, Caritas internationalis e il World service della Flm firmavano un accordo di collaborazione per la costruzione della pace, per i poveri, i profughi, i migranti e lo sviluppo sostenibile. Perché ecumenismo teologico ed ecumenico pratico non possono andare disgiunti.
V. PRISCIANDARO