NOVENA ALL’IMMACOLATA

Primo Giorno

In ogni nascita vi è una madre. Non si dà Natale senza una Mamma. Sulla soglia dell’Avvento, il popolo cristiano pensa ad un bambino, ma vede una madre, una madre che è in attesa. Ne scruta e contempla i lineamenti, ne spia le emozioni, ne raccoglie il mistero. Prima ancora che Gesù nasca, il colloquio ininterrotto di Maria col figlio è già iniziato: è fatto di sangue, di palpiti di gioie segrete, è fatto soprattutto di silenzio e di adorazione, in una purezza indicibile.

Invocazione: Santa Maria, prega per noi.

Secondo Giorno

Gesù è il figlio di Maria: Tu concepirai e darai alla luce un bambino. La grazia di Dio. La grazia di Dio l’ha inondata. Geù per lei non sarà mai, neanche nei momenti di distacco, un estraneo, un personaggio incomprensibile, ma sarà sempre il frutto del suo grembo e del suo sangue, la carne della sua carne. Il suo cuore batterà e trasalirà ormai indissolubilmente con il cuore del figlio, incapace di freddezza, di oblio, incapace di orgoglio e di concupiscenza.

Invocazione: Madre mia, a te mi affido e abbandono

Terzo Giorno

Colma di tenerezza infinita, la madre dona al figlio la sua vita: Gesù è tutto. Ogni respiro, ogni affanno ogni sorriso, trovano in lei la risposta profonda, l’eco misteriosa. Ella partecipa al crescere di Gesù, ma non cessa di stupirsi, di interrogarsi su ciò. Conserva nel cuore la parola del bambino, la parola dell’Angelo, quella di Simeone, quella dei parenti. Davanti a Dio la sua fede cresce attraverso la prova e attraverso l’adorazione d’amore, nell’umiltà e nella fedeltà.

Invocazione: Maria, grande nella fede, prega per noi.

Quarto Giorno

Giunge il tempo del distacco. Gesù è già uomo. Nella bottega di Giuseppe ha lavorato per mantenere la famiglia. Ora a Maria, annunncia «il suo dover essere per le cose del Padre». Il figlio non è un possesso egoistico, la famiglia non è una prigione, l’amore non è un sequestro. Gesù si mette in cammino. Anche Maria parte col cuore da Nazareth, poiché seguirà il figlio, da presso o da lontano. Sarà presente ovunque sarà il figlio, guarderà folle e paessaggi con gli occhi del figlio.Non potrà vivere diversamente se non nel cuore del suo Gesù.

Invocazione: Maria, fiducia e speranza, a te ricorriamo

Quinto Giorno

La prima nome a che Gesù si fa è quella di uno strambo o di un pazzo. I parenti lo cercano per relegalarlo e custodirlo in casa. I concittadini di Nazareth ne ridono. Troppo spesso l’uomo deride ciò che è più grande di lui, poiché non lo comprende. Davanti a questo scuotere di teste, a questi lazzi e risate Maria ripete davanti a Dio nel suo cuore, la parola del suo concepimento, del suo abbandono verginale: «Sono solo la serva del Signore, si faccia di me quello che lui vuole».

Invocazione: Cuore dolcissimo di Maria, guida i nostri passi

Sesto Giorno

A Cana di Galilea, due giovani si coniugano. Vi è Maria, vi è Gesù, vi sono molti amici. Maria guarda i coniugi: la loro gioia è la sua gioia. Ma una nube minaccia la festa di quei giovani innamorati. Il vino viene a mancare. Basta così poco a frantumare le nostre gioie umane ! Un saluto mancato, una parola distratta, una freddezza… Chiede al suo figlio un dono perchè la gioia non venga meno. Ascolta la risposta, ma fa appello a qualcosa di più gramde: al suo conoscere intimamente il cuore di Gesù: fate quello che vi dirà. Così un briciolo della gioia immensa e dell’amore di Maria per Gesù, passa sulla tavola e si divide tra i commensali.

Invocazione: Dolce cuore di Maria, sii la salvezza nostra

Settimo Giorno

Maria sente salire attorno a Gesù l’entusiasmo, l’amicizia, la fiducia, ma sente anche il rifiuto, il disprezzo e l’odio. Il cuore della madre, nel suo intuito non fallisce. Sa leggere la superficialità di certe adesioni e l’amore convinto di altre, l’ipocrisia e la freddezza, l’insidia di certi interessi. Simeone le aveva detto che quel figlio sarebbe stato segno di contradizzione. Ella comprende che l’ora sta per giungere. Il cuore trema, ma l’amore resta intatto, pronto a unirsi al destino del figlio.

Invocazione: Madre del bell’amore, aiuta i tuoi figli

Ottavo Giorno

Gesù è catturato e processato. Ogni accusa trapassa il suo cuore, così come è trapassata dal tradimento dei suoi amici. Abbandonata come è stato abbandonato Gesù, giudicata lei pure come è giudicato Gesù; condannata perché Madre, dal sinedrio riceve la sentenza, il suo cuore è flagellato come il dorso del figlio. Maria agonizza nella solitudine di un amore sconfinato e troppo grande perché abbia consolatori. La croce si innnalza lugubre sullo sfondo nero del cielo pieno di nubi, sulla platea ancor più triste dei cuori induriti. Lo sgaurdo del condannato cerca assetato lo sguardo della madre, l’unico sguardo umano. Non vi sono parole. Solo lo strazio insopportabile della impotenza davanti a questo morire. L’amore ormai non ha più confini. Il cuore di Maria è il cuore del Figlio. La sua maternità diventa universale. Nel dolore ella partorisce un nuovo popolo, il popolo della fede. Sarà Madre di tutti i credenti.

Invocazione: Madre di Cristo e dei cristiani, sostiene i tuoi figli

Nono Giorno

Il mistero della risurrezione la avvolge. La risurrezione non la si spiega, non la si può descrivere. Come nella annunciazione dell’Angelo: «Come avverrà…?». «La potenza dell’Altissimo ti adombrerà». Fede nell’impossibile, fede oltre ogni confine: Gesù vive. Per il dolore, per la tragedia del morire, per aver dato tutto, per aver amato fino alla consumazione, ora Gesù vive. Maria vive la sua risurrezone col Figlio e continua a viverla con tutto il popolo che crede in Cristo per sempre. «Beata te che hai creduto!».

Invocazione: Maria, beata tra le donne, accompagnaci alla beatitudine senza fine.

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