Beati i perseguitati, perché loro rifugio sono le braccia del Padre! – Decima Parte

Chi s’accosta a Gesù, per conoscerne la missione e viverne la dottrina non può più essere tranquillo, chi lo incontra non può non cambiare, chi lo ama sa che deve prendere la sua croce e seguirlo assumendosene tutti i rischi.

Così, chi accoglie la soavità delle sue beatitudini, deve guardarsi pure dall’implacabile durezza dei suoi “guai a voi…” e seguire Lui, Cristo Gesù, respinto dagli uomini, perseguitato dagli scribi, tradito dai discepoli e abbandonato dallo stesso Padre, perché “ un discepolo non è da più del maestro…”

Si, è vero, le beatitudini con tutte quelle belle promesse, sono balsamo al cuore: è beato il povero, il mite, l’affamato, il puro di cuore, l’operatore di pace. Tutti coloro che per noi sono sfortunati, che noi scansiamo come scomodi, che noi riteniamo persino inutili, curiosi di sapere in che consista questa beatitudine.

E Gesù ce lo spiega: “Sono beati perché Io, per primo sono il “povero” del Padre, Io sono mite e misericordioso con il peccatore, Io rifletto la volontà del Padre, Io sono principe e fonte di pace, in me tutto è realtà vissuta, grazia conquistata, per cui chi è come me, come me sarà anche glorificato dal Padre”.

Come soavi sono le beatitudini, altrettanto terribili sono le maledizioni contro chi si oppone al suo progetto di salvezza – Satana nel deserto, Pietro nel Cenacolo ne sanno qualcosa-, contro chi è bugiardo di costituzione, ipocrita per scelta, contro chi i nasconde dietro una parvenza di sincerità per tramare contro la sua Parola, per mettere in discussione la divinità della sua missione.

Che cosa può capitare a chi, imboccata la sua Via, sceglie la sua Verità per vivere la sua Vita: ”Hanno perseguitato Me, perseguiteranno anche voi”