DAL PECCATO ALL’AMICIZIA CON DIO

 

Dal peccato all’amicizia con Dio è il cammino che ciascuno di noi deve percorrere: questo è il nostro pellegrinaggio umano.

Molte persone sono ossessionate dagli eterni problemi del dolore, della sofferenza e della morte. Angoscia nel cuore, paura della morte, vuoto interiore e lancinante senso si solitudine sono riscontrabili nella nostra società secolarizzata che tenta continuamente di mettere Dio fuori dalla vita degli uomini.

Quello che più ci amareggia è che la società secolarizzata non è riuscita a trovare una soluzione per i problemi veramente profondi quali la morte, la sofferenza. Noi aneliamo a conoscere e possedere il bene che si trova in ciascuna persona. Il ritorno a Dio è una realtà importante per gli uomini e le donne di questo tempo. L’umiltà occupa una posizione centrale nella vita cristiana, perché è fondamentale.

È una qualità necessaria per ogni credente, non va confusa con la modestia e ci fa comprendere chi siamo noi, chi è Dio.

Nel Vangelo ci viene offerto il modello dei Magi, i quali nonostante che avessero una condizione sociale splendida dinanzi a quel Bambino, si misero in ginocchio e riconobbero “un grande uomo”.

A tutti però può nascere il senso del fallimento e della inadeguatezza. Anche Gesù provò questa realtà quasi a conclusione della sua vita terrena.

Possiamo cogliere questa lezione per noi, ogni qualvolta ci sentiamo inadeguati o falliti, delusi o sconvolti, può esserci Dio pronto ad entrare nella nostra esistenza  e a portarvi la sua vittoria.

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