IMPARIAMO AD INTUIRE

L’intuizione ci rimanda ad un evento evangelico: le nozze di Cana (Gv 2,1-11) dove partecipa Gesù con gli Apostoli e la Madre che nota l’imbarazzo di uno dei servi, che intuisce la situazione di disagio che incombe sulla festa e volgendosi a Gesù gli dice solamente: “non hanno più vino”.

Maria ha intuito ed ha agito. E subito dopo, ecco il miracolo! È una prerogativa delle mamme leggere negli occhi dei bambini le domande che non esprimono, o indivinare quello che a tutti gli altri passa inosservato. Ciascuno di noi può far contenti quelli che gli vivono accanto. Basta un po’ di intuizione.

Basta che uno cambi posto mentalmente e guardi la medesima scena, non più in funzione di se stesso, ma in funzione degli altri. Allora forse, il marito si renderebbe conto che rigovernare è un lavoro faticoso e che, dopo tutto, non sarebbe male se desse una mano anche lui. E, forse, alla moglie verrebbe in mente d’interessarsi dello sport, di cui il marito è appassionato e di parlare con lui…

I genitori naturalmente cercano di intuire ciò che accade nell’animo dei loro ragazzi. Più essi crescono e più la realtà diventa complessa; sapere scorgere un immenso bisogno di affetto e di comprensione questa è la risposta più significativa. Anche un’attenzione particolare è opportuno manifestare verso le persone anziane, le quali talvolta non hanno solo bisogno di beni materiali ma soprattutto di una carezza, di un gesto, di una parola di sostegno come “vitamina per il cuore e per l’anima”.

Capire il povero, l’indigente, chi manca di tutto. Il profugo che è stato costretto a lasciare la sua terra. Uomini e donne a migliaia si trovano in queste condizioni. Prestiamo attenzione a queste realtà?

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