IMPARIAMO IL SILENZIO 

Rimane modello esemplare la santa famiglia di Gesù, una famiglia come tutte le altre, in cui si alternavano silenzio e dialogo, preghiera e conversione, lavoro e riposo. Riflettiamo sul silenzio. Tacere principalmente su tutto ciò che potrebbe compromettere la pace e l’armonia in seno alla famiglia. È una realtà negativa quella di riferire pettegolezzi o frasi mortificanti, perché le mormorazioni offendono la giustizia sgretolano l’amore tra gli uomini.

La maldicenza è un morbo insidioso, contagioso che semina incalcolabili rovine. È un segno di maturità eliminare tutto ciò che ci divide dagli altri, che scava fossati o esaspera differenze e divergenze.

Ricordiamoci Gesù nel vangelo, più volte ci ha ripetuto: “non giudicate” ed ha aggiunto che un giorno ci giudicherà sul modo come si sarebbero comportati verso gli altri. Chiudere la porta a tutto ciò che rompe le relazioni fra uomo e uomo è necessario, ma non è sufficiente: è importante creare ponti, gesti di amicizia, di fraternità. Facile o no, è dovere di ciascuno farsi strumento di unione fra i suoi simili.

Impariamo ad essere operatori di pace. È un dono che la Madre del Signore può fare a chi glielo chiede, perché è il frutto più immediato della nostra comunione di spirito con lei. Maria è anche la nostra Madre celeste. Coraggio! impariamo il silenzio e uniamo i fratelli affinché nel mondo si realizzi quella pace che il Signore promette agli uomini di buona volontà.

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