Note sul Vangelo di S. Marco – Prima Parte

LA CHIAMATA (Mc 1,16-3,6)

C’è un età nella vita di ogni persona in cui si accentrano tutte le scelte: la giovinezza un periodo che però cerca di allungarle il più possibile, anche se sembra sempre che da tutte si possa tornare indietro: lavoro, studio,vita affettiva, fede, matrimonio , responsabilità a tempo… L’unico che non ritorna è il tempo che decide per noi. “La vita non è una nave tranquilla che scivola da sola verso il porto della felicità…Su di essa siamo impegnati noi come timonieri , con la responsabilità di definire la rotta…”

Durante questo percorso c’è qualcuno che ci può far capire da che parte stare? Siamo abbandonati su questa terra a caso oppure dentro di noi c’è un appello che si fa stringente? Per decidere occorre sapere che cosa fare o abbiamo bisogno di affidarci a qualcuno che ci vuole bene?

Gesù nel vangelo di Marco si presenta proprio così, trascina quanti incontra. Lui chiama e dice: seguimi! Dopo il battesimo al Giordano e l’arresto di Giovanni, Gesù inizia la sua attività, si mette a predicare la buona notizia a tutti, andando in giro per le città e i villaggi della Galilea. Si circonda di discepoli, li sceglie li chiama per nome, li strappa dai loro mestieri, dalle loro abitudini. Tutti coloro che lo incrociano sono chiamati a dare un nuovo senso alla loro vita seguendo Lui. La giornata di Gesù era intessuta di preghiera, di insegnamento al popolo, di attività di guarigione dei malati. La sua però non è una missione tranquilla. Gesù è un uomo dal cuore buono: mette al primo posto la gente povera, i malati, coloro che si sentono lontani da Dio. Più volte dice che non è venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori. Gesù non solo annuncia il perdono di Dio, ma lo comunica così realizza la venuta del regno di Dio.

I primi seguaci di Gesù sono dei pescatori, che vivono una vita dura, capaci di lasciare la famiglia e il lavoro… anche se faticano a seguire il passo di Gesù. Anche noi oggi ci sentiamo provocati a vita nuova, ma non abbiamo la forza di seguirlo. Abbiamo bisogno di capire verso che cosa puntare tutta la nostra vita. Perché tante volte non siamo contenti di seguire il Maestro? Ci lasciamo prendere dallo scoraggiamento e dopo la stagione effimera dei primi entusiasmi, veniamo presi dallo stress e da una delusione deprimente. Noi non siamo stati chiamati da soli; siamo stati scelti, amati e mandati. Non ci resta che rimanere saldamente ancorati al suo cuore; mentre Lui ci ripete: “Rimanete nel mio amore”.

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