FECONDITÀ DONO E MISTERO

dall’Esortazione “Amoris laetitia”

La pedagogia del dono. Così papa Francesco sviluppa la sua riflessione sul grande mistero della vita nel quinto capitolo di “Amoris laetitia”.

Un approccio alla fecondità sereno e delicato, che il pontefice propone e sviluppa in tre momenti. Nel primo approfondisce la gratuità del dono che, prima di essere trasmesso, va accolto e custodito. Dono che trascende la dimensione biologica per iscriversi direttamente “nel destino eterno degli uomini” (Gaudium et Spes, 51).

Ecco perché, aprendosi alla vita, la coppia partecipa al disegno del Creatore. Durante i mesi della gravidanza quel progetto, impastato di umanità e di mistero, prende forma e si realizza.

Un lungo percorso d’amore, di tenerezza e di paziente attesa in cui, al ruolo insostituibile della madre, si deve affiancare quello del padre.

“La presenza chiara e ben definita delle due figure, femminile e maschile, crea l’ambiente più adatto alla maturazione del bambino”(AL, 175).

Nel secondo momento della sua riflessione il Papa esamina, la “fecondità allargata” che si realizza nell’adozione, scelta che richiede coraggio e profonda unione nella coppia. Infine, nel terzo momento, allarga la scelta della fecondità all’ambito della comunità, per ribadire che la vita è ricchezza che dalla famiglia s’estende alla società e alla Chiesa. È seme che germoglia nell’intimità della coppia ma ha già il sapore dell’infinito.

LUCIANO MOIA

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