Mezzo millennio 5 secoli, 500 anni sono il simbolo dell’inizio della Riforma luterana che ha segnato la storia dell’Europa e della cristianità occidentale.

In quell’anno il 31 ottobre il monaco agostiniano Martin Lutero affisse 95 tesi contro la pratica dell’indulgenza alla porta della chiesa del castello di Wittenberg, in Sassonia. Quel che è certo è che Lutero il 31 ottobre scrisse quelle tesi, in coda a una lettera inviata all’arcivescovo di Magonza, responsabile della predicazione delle indulgenze in Germania e lasciò che circolassero, perché fossero occasione di riflessione.

Non un moto di ribellione per allontanarsi da una Chiesa corrotta, ma volontà di riformarla, di avviare un ripensamento della dottrina della salvezza. Dice Papa Francesco: “all’inizio quello di Lutero era un gesto di riforma in un momento difficile per la Chiesa.

Lutero voleva portare un rimedio a una situazione complessa. Poi questo gesto, anche a causa di situazioni politiche… è diventato uno “stato” di separazione e non un “processo” di riforma di tutta la Chiesa.

Il nocciolo della questione oggi non è “festeggiare la divisione”. Noi non possiamo rassegnarci alla divisione e a lla distanza che la separazione ha prodotto tra noi. Abbiamo la possibilità di riparare ad un momento cruciale della nostra storia superando controversie e malintesi che spesso ci hanno impedito di comprenderci gli uni gli altri”.

Scrive don Angelo Maffeis: “Se è devoroso celebrare la riscoperta del messaggio evangelico, non è possibile celebrare la divisione ecclesiale e, tanto meno, il peccato che l’ha causata”.

La celebrazione che ha avuto a Lund in Svezia il 31 ottobre 2016 ha tradotto questi tre aspetti: il pentimento per la divisione, il rendimento di grazie a Dio per il Vangelo che è stato riscoperto, e l’impegno delle chiese a camminare insieme”. “Con cuore riconoscente; dal conflitto alla comunione; il nostro impegno per una testimonianza comune”.

ALBERTO FRISO