Papa Francesco
«Per essere santi non è necessario essere vescovi, sacerdoti, religiose o religiosi. Molte volte abbiamo la tentazione di pensare che la santità sia riservata a coloro che hanno la possibilità di mantenere le distanze dalle occupazioni ordinarie, per dedicare molto tempo alla preghiera. Non è così.
Tutti siamo chiamati ad essere santi vivendo con amore e offrendo ciascuno la propria testimonianza nelle occupazioni di ogni giorno, lì dove si trova.
Sei una consacrata o un consacrato? Sii santo vivendo con gioia la tua dona-zione. Sei sposato? Sii santo amando e prendendoti cura di tuo marito o di tua moglie, come Cristo ha fatto con la Chiesa. Sei un lavoratore? Sii santo compiendo con onestà e-competenza il tuo lavoro al servizio dei fratelli. Sei genitore o nonna o nonno? Sii santo insegnando con pazienza ai bambini a seguire Gesù. Hai autorità? Sii santo lottando a favore del bene comune e rinunciando ai tuoi interessi personali» (Gaudete et exsultate, 14).
Santa Teresa di Calcutta
«Noi tutti aneliamo al cielo, dove è Dio, ma è in nostro potere essere in cielo come lui fin da adesso, essere felici con lui fin da questo preciso momento. Ma essere felici con lui fin da ora, significa amare come egli ama, aiutare come egli aiuta, donare come egli dona, servire come egli serve, salvare come egli salva, essere con lui ventiquattro ore al giorno, toccarlo nelle sue dolorose sembianze nei poveri. Dobbiamo renderci conto che abbiamo il privilegio di farlo ventiquattro ore al giorno».
San Giovanni Bosco
Il 24 giugno 1855, onomastico di don Bosco, si fece grande festa all’oratorio, come tutti gli anni. Don Bosco, per ricambiare tanto affetto, chiese ai ragazzi di scrivere su un foglietto il regalo che desideravano da lui, assicurando che avrebbe fatto tutto il possibile per accontentarli. Gli giunsero richieste tra le più stravaganti, come quella di un ragazzo che aveva chiesto in dono cento chili di torrone «per averne per tutto l’anno». Don Bosco fu colpito particolarmente dalla richiesta del giovane Domenico Savio, che aveva scritto: «Mi aiuti a farmi santo». Don Bosco prese sul serio quelle parole. Chiamò Domenico e gli disse: «Ti voglio regalare la formula della santità. Eccola: Primo: allegria. Ciò che ti turba e ti toglie la pace non viene da Dio. Secondo: i tuoi doveri di studio e di pietà. Attenzione a scuola, impegno nello studio, impegno nella preghiera. Tutto questo non farlo per ambizione, ma per amore del Signore. Terzo: far del bene agli altri. Aiuta i tuoi compagni sempre, anche se ti costa sacrificio. La santità è tutta qui».