SAN MATTIA APOSTOLO

E’stato l’apostolo Pietro a fare in un certo senso il suo ritratto, senza rendersene conto. Dopo l’ascensione di Gesù, infatti, egli dice alla piccola comunità cristiana in Gerusalemme che bisogna dare un sostituto al traditore Giuda Iscariota, riportando a dodici il numero degli apostoli. E lascia la scelta ai fratelli di fede. Si fa un’ elezione, allora, con il criterio indicato da Pietro: bisogna scegliere il nuovo apostolo “tra coloro che ci furono compagni per tutto il tempo in cui il Signore Gesù ha vissuto in mezzo a noi, incominciando dal battesimo di Giovanni fino al giorno in cui si elevò in cielo”. Così si legge nel primo capitolo degli Atti degli Apostoli. I fedeli ne individuano due. Uno è Mattia e l’altro è Giuseppe detto Barsabba. A questo punto si fa il sorteggio, dopo aver invocato così il Signore: “Tu, che conosci il cuore di tutti, mostraci quale di questi due hai designato a prendere il posto in questo ministero e apostolato che Giuda ha abbandonato per andarsene al posto da lui scelto”. Il sorteggio designa Mattia, “che fu aggregato agli undici Apostoli”. Egli è dunque l’unico dei dodici che non ha ricevuto direttamente la chiamata da Gesù. Ma che è stato tuttavia con lui dall’inizio alla fine della sua vita pubblica, diventando poi testimone della sua morte e risurrezione. Il nome di Mattia compare soltanto questa volta nel Nuovo Testamento. Poi, non sappiamo più nulla di certo: abbiamo solo racconti tradizionali, privi di qualsiasi supporto storico, che parlano della sua predicazione e della sua morte per la fede in Gesù Cristo: chi dice in Giudea, chi dice in Etiopia. Lo storico della Chiesa Eusebio di Cesarea (ca.265-ca.340), nella sua Storia ecclesiastica, rileva che non esiste alcun elenco dei settanta discepoli di Gesù (distinti dagli apostoli) e aggiunge: “Si racconta anche che Mattia, che fu aggregato al gruppo degli apostoli al posto di Giuda, e anche il suo compagno che ebbe l’onore di simile candidatura furono giudicati degni della stessa scelta fra i settanta”. Dunque Mattia dovrebbe aver fatto parte di quella spedizione di settantadue discepoli che Gesù mandò a due a due davanti a sé per predicare in ogni città e luogo dove stava per recarsi, e che tornarono entusiasti dicendo: “Signore, anche i demoni si sottomettono a noi nel tuo nome”. Sebbene le tradizioni parlino di Mattia evangelizzatore in Medio Oriente e in Africa, il suo nome ha raggiunto già nei primissimi secoli cristiani l’Europa settentrionale, e la città tedesca di Treviri lo venera come patrono.