PAROLE DALLA MONTAGNA – Prima Parte

Ci sono parole innocue, banali, ripetitive.

Ci sono parole che provocano, che interrogano, che sfidano. 

Sono le parole delle Beatitudini, di un Dio che decide di “decadere “dalla sua situazione di Dio, che nasce dal grembo di una ragazza, che si consegna all’uomo per essere ucciso.

Un Dio che sgomenta per il suo amore. Un Dio che, amando tutti, ha per partito preso i poveri.

Un Dio che rovescia i tavoli dei mercanti del tempio, che accusa la frode dei potenti, un Dio che proclama la beatitudine dei piccoli, dei poveri, dei non amati.:” Beati i miti, beati i puri di cuore, beati quelli che piangono….”.

Sono le parole di Cristo. E di queste parole di sgomento, di queste parole che contraddistinguono le comodità di ogni tempo, Michele Savasta fa attenta e scrupolosa attenzione di preghiera e di riflessione.

La raccolta di Michele Savasta celebra la mitezza e la pace, racconta la giustizia e la persecuzione, oppone il freddo del cuore dell’uomo alla indulgenza degli occhi di Dio.

Propone la “lotta contro se stessi” ed il “rischio cristiano dell’autenticità”, annuncia la grande rivoluzione : ”Beati i misericordiosi, perché di essi è il cuore del Padre”

 Sono meditazioni che assumono, ad una ad una, tutte le parole della Montagna.

Parole rifiutate, beffate che Michele Savasta riassume in un’unica parola, quella della povertà.

La povertà dell’essere sull’avere, dell’amare sul possedere. La povertà che proviene come dono da Dio, che penetra l’uomo e dall’uomo dilaga come gratuità su tutte le realtà create.

La povertà che fa la forza dei miti, i veri protagonisti della storia, gli uomini capaci di meravigliare, di trasportare le montagne, di camminare sulle acque.

M. Savasta