CARLO ACUTIS, GENIO DELL’INFORMATICA, INNAMORATO DELL’EUCARISTIA

Eucaristia e computer, adorazione e amicizie, rosario e volontariato: la via alla santità di Carlo Acutis, morto nel 2006 all’età di 15 anni per una leucemia fulminante, è stata un perfetto mix di straordinario e ordinario, di slanci spirituali e passioni umane, su tutte quella per l’informatica e per Internet. Seppure vissuto alla vigilia del boom dei social network, Carlo aveva previsto le straordinarie potenzialità del web anche per la diffusione della fede (tant’è che è stato proposto di dichiararlo “patrono della Rete”).

È una sua creazione infatti, la mostra virtuale sui miracoli eucaristici ancora oggi visitabile online (www.miracolieucaristici.org) e che si è rivelata uno straordinario volano per la diffusione della testimonianza di Carlo, oggi conosciuto in tutti i continenti.

Ma il centro della vita di Carlo non era certo il computer. Primogenito di una famiglia benestante di Milano, studente prima della suore Marcelline, poi dai Gesuiti, presso il prestigioso Liceo Leone XIII, ripeteva sempre che “l’Eucaristia è la mia autostrada per il cielo”.

E accanto alla Messa quotidiana non mancavano gesti di solidarietà verso i più poveri, compiuti con grande discrezione, tant’è che in alcuni casi sono stati scoperti solo dopo la sua morte. Una coerenza e una radicalità che hanno colpito profondamente anche il domestico di famiglia, Rajesh,di religione induista, convintosi a chiedere il battesimo. Il processo di canonizzazione, avviato a Milano nel 2013, ha concluso la fase diocesana nel 2016. 

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