- È più importante come io vivo da sacerdote, di ciò che faccio in quanto sacerdote.
- È più importante ciò che fa Cristo attraverso di me, di quello che faccio io.
- È più importante che io viva l’unità nel presbiterio, piuttosto che buttarmi a capofitto da solo nel ministero.
- È più importante il servizio della preghiera e della Parola, di quello delle mense.
- È più importante seguire spiritualmente i collaboratori, che fare da me da solo quante più attività possibili.
- È più importante essere presente in pochi ma centrali settori operativi, con una presenza che irradia vita, che essere presente ovunque in fretta e a metà.
- È più importante agire in unità con i collaboratori, che non da solo, per quanto capace io mi ritenga; ossia, è più importante la communio che la actio.
- È più importante, perché più feconda, la croce, che non i risultati spesso apparenti, frutto di doti e di sforzi umani.
- È più importante avere l’anima aperta sul tutto (comunità, diocesi, Chiesa universale), che non fissata su interessi particolari per quanto importanti mi sembrino.
- È più importante che venga testimoniata a tutti la fede, anziché soddisfare a tutte le usuali pretese.
Klaus Hemmerle – Wilhelm Breuning