FILIPPO E GIACOMO APOSTOLI DEL SIGNORE

 

Filippo è originario della città di Betsàida, la stessa degli apostoli Pietro e Andrea. Discepolo di Giovanni Battista, è tra i primi a seguire Gesù. L’evangelista Giovanni lo presenta come un uomo generoso e molto impegnato a far conoscere Gesù agli altri. Nell’ultima Cena, Filippo dice a Gesù: “Signore, mostraci il Padre e ci basta”, attirandosi dapprima un rimprovero: “Da tanto tempo sono con voi, e tu non mi hai ancora conosciuto, Filippo?”, poi arriva il chiarimento: “Chi ha visto me, ha visto il Padre”. Filippo compare molte altre volte nei Vangeli. Secondo la tradizione, va a predicare in Frigia, dove muore martire. 

Giacomo, che Marco chiama “il Minore” per distinguerlo dall’omonimo fratello di Giovanni, è di Cana di Galilea. È figlio di Alfeo e cugino di Gesù. Avrà un ruolo importante nel Concilio di Gerusalemme (nel 50 circa), divenendo capo della Chiesa della città alla morte di Giacomo il Maggiore. Durante la controversia sulla circoncisione, dimostra grande equilibrio e comprensione verso i cristiani che provengono dal paganesimo, aderendo alla proposta di Pietro di non imporla loro. Di lui abbiamo una lettera, nel Nuovo Testamento, in cui, rivolgendosi ai cristiani di origine ebraica che vivono fuori della Palestina, tratta i temi della preghiera, della speranza, della carità e inoltre – con espressioni molto energiche – del dovere della giustizia. Lo storico ebreo Giuseppe Flavio riferisce che morì per lapidazione nell’anno 62.

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