BONTÀ

Un uomo pone a Gesù  questa domanda: “Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?”. Gesù gli disse: “Perché mi chiami buono?. Nessuno è buono se non Dio solo” (Mc 10, 17-18 ). Il termine buono, in senso assoluto, si può attribuire solo a Dio. Dio è buono, anzi è la  Bontà. Per le persone umane e per le cose il termine “buono” può essere adoperato soltanto in modo relativo, cioè in relazione al Dio: è buono tutto ciò che è in rapporto a Dio. È buono Gesù perché è “da Dio”, è Figlio di Dio, è della stessa natura di Dio e porta a Dio. E’ buona ogni persona umana che fa la volontà di Dio. E’ buona ogni cosa che  è creata da Dio: nella creazione “Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco era cosa molto buona” (Gen 1, 31). Il peccato originale consiste nel falsificare la bontà, nel distorcere il senso di ciò che è buono. Eva ritenne “buono da mangiarsi” il frutto dell’albero proibito da Dio (cfr Gen 3,6). Spesso viene distorto il senso del bene e del buono. Chi sceglie ciò che ritiene buono per i propri interessi e non si pone il problema del bene degli altri, non fa una scelta buona, ma una scelta egoista . “Buono” è soltanto ciò che è buono agli occhi di Dio. Lo Spirito Santo è il dono per antonomasia. È la vita stessa di Dio partecipata all’uomo e alla comunità. È un dono che fruttifica: comunica la sua luce il suo amore, ci orienta verso Dio, ci rende capaci di discernere il bene dal male , ciò che è bene agli occhi di Dio, ciò che Dio vuole da noi, cioè che è da Dio, ciò che ci conduce a Dio. Il suo frutto è la vera bontà.

 GIUSEPPE GRECO

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