IMPARIAMO A CREDERE – Seconda Parte

In ciascuna persona ci dev’essere una più “grande speranza”. Questa speranza è la Verità di Dio, e chi la cerca deve manifestare il suo “si”. Il cuore allora si rasserena e anche Dio non è più inquieto, perché va incontro all’uomo e gli fa sperimentare la sua presenza:” Senza di me non potete far nulla” (Gv  15,5) dice Gesù a tutti. L’uomo allora diventa capace di discernere il bene dal male. In questa riflessione, la vita di Agostino (V sec D. C.) può essere un paradigma esemplare dell’inquietudine dell’uomo che vuole vivere in profondità la propria vita. La sua inquietudine non era una passeggera agitazione, ma lo status di grande precarietà e disarmonia intellettuale e umana di chi non ha i punti essenziali della strada..   Agostino cercava la tranquillità per “acquietare il suo cuore”. Quando si incontrò con la Verità, il suo vivere ed esistere riacquistò gioia e pace. Agostino c’insegna che la fede è un contino cercare e trovare, un camminare verso una sempre nuova luce.

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