OCCHI CHE GUARDANO AL CIELO

Dopo 40 giorni di permanenza sulla terra, Gesù ascende al cielo: entra così nella realtà da cui è disceso fino a noi. È ormai il Cristo glorioso, signore e centro del mondo, principio e fine di ogni cosa in cui sfolgora la conclusione della incarnazione. Dopo essersi mostrato agli apostoli nel suo corpo glorioso ed aver parlato con loro delle cose che si riferiscono al regno di Dio, torna al Padre. Gli apostoli, accanto a lui sul monte degli ulivi – quel monte in cui aveva avuto inizio la passione – si accorgono che egli comincia a staccarsi da terra a poco a poco, lo seguono meravigliati con lo sguardo, fino a quando una nube lo nasconde ai loro occhi. Momento di intensa  emozione! Gesù che li aveva chiamati ad uno ad uno, conquistati con il suo amore, arricchiti con la sua parola preparandoli a continuare la missione nel mondo, si allontana. Rimangono a guardare in alto; a scuoterli sono due angeli che dicono: 《 Uomini di Galilea perché guardate il cielo? Gesù tornerà nello stesso modo con cui l’avete visto salire al cielo》. Scrive Louis Evely:《 Cristo rimane con noi tutti i giorni. Non è partito il giorno dell’ascensione; è scomparso. L’unico mezzo per fare dell’ascensione una festa è capire bene la differenza che passa tra una scomparsa ed una partenza. Una partenza produce una assenza, una scomparsa inaugura una presenza nascosta》. A Gesù asceso al cielo, ma che rimane tra noi con la sua parola e nel mistero eucaristico, deve andare la nostra testimonianza. 《 Voi mi sarete testimoni》. Sono parole di Gesù nel giorno stesso del ritorno al cielo. Un cristiano è per se stesso un testimonio;  vero o falso, fedele o mercenario è sempre un testimonio. Si può esserlo  alla maniera degli Scribi, dei Farisei, di Giuda, ma anche alla maniera degli Apostoli che, con la loro morte affermarono la presenza del Signore. Con l’ascensione finisce la vita di Cristo secondo la carne, comincia quella del Cristo mistico, della Chiesa, di noi che siamo Chiesa; per questo la sua storia si apre con il prologo dell’ascensione con cui ha inizio il libro degli Atti degli Apostoli. Questo evento apre il tempo cristiano che dura due mila anni e sarà chiuso al ritorno di Cristo. Solo operando la testimonianza nel mondo, potremo guardare al cielo dove Cristo è andato a preparare un posto per noi. La terra è il luogo dove si costruisce il cielo. Dio non ci invita a passare nell’altro mondo: è venuto in questo, lo ha riscattato, vi ha inserito forze infinite affidate a noi perché le trasformassimo. Egli un giorno coronerà la sua opera e la nostra rendendola eterna. Ha scritto Jean Sulivan:《 L’unica maniera di essere federi all’eternità è quella di essere attuali》. 

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