MOSÈ

Il grande condottiero, che liberò gli israeliti dalla schiavitù d’Egitto guidandoli, attraverso il deserto, ai confini di Canaan. Nato in Egitto ed allevato dalla figlia del faraone, fu educato come un egiziano. Cresciuto, s’indignò talmente alla vista del modo crudele con cui gli ebrei erano trattati che uccise un sorvegliante egiziano. Quando la notizia giunse alle orecchie del faraone, fu costretto a fuggire nel deserto, dove visse come pastore e sposò la figlia di Ietro, che lo aveva ospitato. Qui Dio gli apparve. Vide un cespuglio nel deserto, che bruciava senza consumarsi, e capì che Dio gli stava parlando. Gli disse di tornare in Egitto per chiedere al faraone di liberare il suo popolo. Il faraone rifiutò per cui gli egiziani furono colpiti dalle ‘piaghe’. Allora il faraone gli permise di condurre gli israeliti fuori dall’Egitto, poi cambiò idea e li inseguì sino al Mar delle Canne. I fuggiaschi riuscirono a riparare nel deserto, mentre l’esercito egiziano morì annegato.

Dopo tre mesi raggiunsero il Monte Sinai. Qui Mosè, il condottiero, divenne il legislatore. Dio gli diede i dieci comandamenti e le istruzioni relative alla costruzione del tabernacolo. Poi Mosè proseguì col popolo per l’oasi di Kades, donde inviò esploratori in Canaan. Dieci tornarono portando notizie spaventose, Il popolo si allarmò e si ribellò contro di lui, dimenticando la potenza di Dio. Per questo Dio li condannò a peregrinare nel deserto finché tutti i ribelli fossero morti. Mosè consegnò la legge di Dio alla nuova generazione prima di passare il comando a Giosuè. Poi, benedetto il popolo, sali sul monte Nebo, da dove poté vedere Canaan, il paese in cui non sarebbe entrato a motivo della sua disobbedienza. Morì nel paese di Moab.

Nella trasfigurazione i discepoli videro Mosè ed Elia, i due grandi leaders veterotestamentari, conversare con Gesù sulla sua morte imminente.

(Esodo 2; Deuteronomio 34; Luca 9,28ss).