MARIA TRUCCO SERVA DI DIO

MARIA TRUCCO SERVA DI DIO (1579-1606)

“SERVA DI DIO MARIA TRUCCO, TERZIARIA DOMENICA, SPOSA FEDELE DEL SIGNORE, PREGA PER NOI”.

Giuseppe Fiorenza nella sua opera sulla Serva di Dio, Maria Trucco, edita nel 1897, la definisce “il giglio più bello del patriziato, monrealese, la cui luce risplende avviva e consola”.

Nata a Monreale il 13 marzo 1579 da Manno o Ermanno e da Geronima Testavirdi; viene battezzata il giorno seguente in Cattedrale dal Canonico Don Tommaso Lamanna ricevendo il nome di Margherita.

I suoi padrini sono Francesca e Margherita Barone. La sua è una famiglia dalle salde tradizioni religiose e sociali, i figli vengono educati alla vita cristiana in modo costante e Margherita il 05 febbraio del 1589 partecipando alla Messa nella Chiesa del SS. Salvatore, vestita in modo elegante ha un segno dal cielo che la invita a rinunziare alla vanità del mondo.

Dopo qualche anno emette il voto di povertà con il proposito di consacrarsi interamente al Signore. Sceglie l’abito di San Domenico per diventare Terziaria domenicana, aiutata dal Rettore dei Padri Gesuiti ne fa la pubblica professione in Palermo nella Chiesa di San Domenico prendendo in religione il nome di Suor Maria.

Questa sperimenta numerose prove ma il Signore è la sua consolazione… imparando a leggere e a scrivere comincia a celebrare la “liturgia delle Ore” secondo il rito Domenicano.

Mentre un venerdì prega intensamente sente una voce che le dice “non sarà possibile che tu possa entrare nella gloria del Paradiso, se prima nel corso della tua vita non abbia portato e alla tua morte lasciato qui, la tua croce fra le altre di coloro che hanno seguito Gesù Cristo Crocifisso”.

Suor Maria compie grandi penitenze: passando per la dolora prova degli scrupoli ma ne esce confortata e rinvigorita. Innamorata della Santa Eucaristia ci dona numerosi esempi di come partecipare con devozione, o nella chiesa Cattedrale o in quella del Collegio, talvolta a quella del Carmine o a quella dei Cappuccini. Nel 1605 viene colpita da grave malattia a causa delle sue esasperate penitenze ricevendo il Viatico per mano dell’Arcivescovo Card. D. Ludovico Torres II e all’alba del 15 luglio passa da questo mondo al Padre lasciando un luminoso esempio di vita cristiana e di santità.