SAN CASTRENSE

PATRONO PRINCIPALE DELLA CITTÁ E DELLA DIOCESI DI MONREALE

“SAN CASTRENSE, NOSTRO PATRONO E INTERCESSORE IL CUI CORPO IL RE

GUGLIELMO CI DONÒ”.

San Castrense visse in Africa al tempo della persecuzione dei Vandali, intorno al 440 e morì l’11 febbraio verso la fine del secolo V a Volturno, presso l’attuale Caste Volturno, vicino Caserta.

Della sua vita non conosciamo molto. Si narra che tra i cristiani in carcere per la loro fedeltà a Cristo si trovavano alcuni vescovi, Rosio, Tamaro e Castrense. Mentre aspettavano l’ora del martirio, una luce meravigliosa illuminò la prigione e un angelo a nome del Signore disse: “ecco il Signore nostro, Gesù Cristo mi manda a voi, perché siano rassicurati i vostri cuori: i vostri persecutori cercheranno di affondarvi nel profondo del mare, ma sappiate che l’Eterno Re a ciascuno di voi ha già preparato una regione in cui voi stessi troverete pace in Gesù Cristo e gli abitanti di quelle parti per mezzo vostro saranno liberati da ogni orrore”. L’avviso del cielo si avvero il giorno dopo:tutti i cristiani caricati sopra una grande barca, assai malconcia, furono abbandonati in balia delle onde del mare e dei venti. La barca sebbene malconcia raggiunse la Campania con tutto l’equipaggio. Castrense si fermò a Volturno, dove svolse il suo apostolato sino il giorno della morte. Conoscendo per rivelazione divina al giorno della morte, invitò tutto il popolo, celebrò la S:Messa, fece la sua ultima omelia e diede a tutto il bacio di pace. Dopo la S. Messa, ancora vestito dei paramenti, si diresse in processione dall’altare al sepolcro, vi si coricò e subito rese al Signore l’anima sua benedetta. Presto il sepolcro fu meta di pellegrinaggi dei fedeli che per sua intercessione ottenevano molte grazie. Nel 1065 la diocesi di Volturno fu unita a quella di Capua. Nel 1176 Alfano, Arcivescovo di Capua, trattenendo per la sua cattedrale il teschio, fece dono al Re Guglielmo II del corpo del santo. Le sacre reliquie furono deposte sotto l’altare maggiore nella Cattedrale di Monreale e da allora San Castrense fu invocato come patrono della città. Tra i mosaici della cattedrale, sulla parete della porta centrale, troviamo raffigurato San Castrense con aureola e abito sacro, in atto di compiere due miracoli:la liberazione dell’ ossesso e il salvataggio di una nave con il suo equipaggio. In onore di San Castrense nel 1499, al tempo del Card. Giovanni Borgia, alle porte della città di Monreale, fu eretta una chiesa con annesso il monastero di monache benedettine. In essa sull’altare maggiore, sta una pala del Pietro Novelli (1568-1625), raffigurante, in alto, la Madonna con il Bambino Gesù, tra gli Angeli, in basso,San Castrense, San Giovanni Battista, San Luigi IX, re di Francia, e San Benedetto da Norcia. Nel 1508 Alfonso Il d’Aragona, Arcivescovo di Monreale, figlio di re Ferdinando, ordinò una fiera della durata di quattro giorni prima e quattro giorni dopo la festa di San Castrenze che allora, in forma solenne si faceva la terza domenica di maggio. Inoltre stabilì che i proventi della fiera andassero a beneficio del Monastero di San Castrense. Nel 1595 il Card. Ludovico Il Torres fece erigere a sue spese in Cattedrale, la cappella di San Castrense dove sotto un baldacchino a quattro colonne di marmo, in un’urna sotto l’altare le reliquie del Santo Vescovo trovarono definitiva collocazione. Nel 1637 suo nipote il Card. Cosimo Torres, cambiò l’urna con un’altra più artistica, fatta costruire a sue spese, in argento cesellato. Nella cappella vi1 è un altro dipinto del Novelli che raffigura San Castrenze in abiti pontificali e ai suoi piedi in ginocchio, il Card. Ludovico Il Torres che reggendo il pastorale sormontato da una croce, chiede protezione per se, per la città e la diocesi di Monreale. Lo stesso Torres arricchì la cappella di San Castrense di paramenti sacri, libri, specie un breviario del 1400, ornato di preziose miniature. Dotò la cappella di tre benefici assegnandone i due principali ai due cappellani addetti al culto. con l’ufficio di penitenziere e di teologo del Capitolo metropolitano. Tra le statue di San Castrense occorre ricordarne un in argento, alta m. 1,20, fatta costruire a Roma nel 1773 dall’arcivescovo Testa e una grande in legno, che serviva per la processione della terza domenica di maggio e si custodiva dentro il Municipio di Monreale, ora si trova nella Chiesa della Collegiata.

Mon. Saverio Ferina