PAOLO CANNELLA

PAOLO CANNELLA (1897-1959)

Cannella Paolo, figlio di n.n., nacque a Palermo il 24.03.1897, e fu allevato dai coniugi: Lo Monaco Vito nato a Montelepre il 21.12.1870, e Spadafora Paola nata a Montelepre il 21.12.1873, abitanti a Montelepre in via F. Purpura. Emigrato in America del Nord nella città di Grand Rapids nel 1917 all’età di 20 anni, fu accolto da un parente, un certo Vito Lo Monaco, cugino del padre adottivo. Trova lavoro presso un supermercato di Grand Rapids di proprietà del signor Terranova, oriundo di Montelepre, parente della madre dell’insegnante Purpura Giuseppe di Montelepre. Nel 1932 da alcuni malviventi fu ucciso il padrone del supermercato e ingiustamente Paolo fu accusato di avere ucciso il suo datore di lavoro e fu messo in carcere. Dopo 21 anni di carcere, nel 1953, fu riconosciuto innocente. Il tribunale gli pagò un biglietto di rimpatrio per l’Italia, con la clausola di non ritornare più in America. Durante il suo soggiorno in America mandava del denaro ai genitori adottivi e come donatore di sangue anche carcerato, continuava e inviarlo in Italia, fino alla loro morte avvenuta di Lo Monaco Vito il 24.07.1942 e di Paola Spadafora il 13.08.1950. In Italia, Paolo fu accolto da alcuni parenti e aiutato dal Parroco di S. Rosalia in Montelepre, Sac. Saverio Ferina, il quale nel 1956 lo collocò come portiere presso il “villaggio del fanciullo Don Orione” di Palermo, dove si dimostrò infaticabile lavoratore e fervente cristiano. Nel settembre 1957 su propria richiesta veniva inviato a Montebello in Pavia, ma circa un anno  dopo ne veniva dimesso e avviato a Palermo per malattia, dove dopo accertamenti clinici veniva ricoverato in ospedale. Il 22 giugno 1959, dopo aver chiesto di essere ammesso ai voti, confortato dai sacramenti serenamente si spegneva presso l’ospedale Umberto I di Palermo. Il funerale fu fatto presso la parrocchia adiacente al Villaggio del Fanciullo Don Orione di Palermo. Don Paolo è un martire della cattiveria umana; è un innocente flagellato ingiustamente come Gesù, Ecce Homo. Dio lo ha premiato disponendo nella sua misericordia che passasse gli ultimi anni della sua vita presso la casa religiosa del “Villaggio del fanciullo”di Palermo, diretto dai figli del Beato Don Orione. Nell’ospedale civico di Palermo prima di morire ha voluto fare i voti di povertà, castità e ubbidienza come associato alla famiglia religiosa, presso la quale aveva vissuto in serenità e umiltà la parte terminale della sua vita. Don Paolo certamente il Signore lo avrà accolto nel suo regno come uomo giusto: “vieni benedetto dal Padre mio, entra nel regno del tuo Signore”.Nel regno dei cieli egli pregherà per le persone innocenti, ingiustamente perseguitate, portando un aiuto spirituale al Corpo Mistico della Chiesa.        

       

Mons. Saverio Ferina