III DOMENICA DÌ PASQUA – 05 Maggio 2019

Gv 21,1-14

Quella notte le reti erano vuote perché i pescatori le avevano gettate seguendo la corrente del mare, il movimento delle onde, la posizione della luna. Sono i segnali che segue un pescatore: non hanno pensato ad altro e ne è venuta fuori una pesca misera. Poi, la voce di una presenza in riva al lago dice qualcosa e tutto cambia. Il Risorto indica un luogo preciso in cui gettare ancora le reti e questa volta la pesca è abbondante. Ecco, la nuova via che nasce dalla resurrezione è indicata. Oggi però il mare brilla di più, a una visione superficiale, illuminato da luci che si chiamano potere, denaro, sesso, indifferenza. Si tratta di un mare pescoso, a cui si accede facilmente.

È sufficiente vendere anima e dignità mentre Lui, seduto sulla riva, ci osserva. «Seguimi!» dice a chi si gira per guardarlo, proprio come disse a Simon Pietro, esortandolo a seguirlo. «Seguirti per andare dove? Perché rinunciare a una pesca che può essere miracolosa anche senza il tuo intervento?» gli risponde l’uomo moderno, seguendo il pensiero dominante e dimenticando la via tracciata dalla croce. La resurrezione è la difesa estrema dell’umanità, da cui nascono i nuovi figli, che a loro volta genereranno il nuovo mondo. «Seguimi» dice ancora e sempre quella voce, nella sua esortazione a una vita evangelica. «Seguimi»: come rispondo a questa esortazione?

Parola-chiave: Pietro

«Dall’eucarestia deriva in noi, come da sorgente, la grazia e si ottiene quella santificazione degli uomini nel Cristo e quella glorificazione di Dio, in Cristo alla quale tendono, come a loro fine, tutte le altre attività della Chiesa». (Sacrosanctum Concilium, 10)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *