FLAGELLI E SPINE

《E allora Pilato prese Gesù e lo fece flagellare. Ed  i soldati, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo, lo avvolsero in una veste di porpora ed, avvicinandosi a lui, dicevano: ‘Salute, o Re dei Giudei’》 (Giov. 19, 1…).

La soldataglia mercenaria che , nella provincia, era il grosso delle legioni, non aspettava altro. Anche per loro, per i militari che presidiavano il pretorio, comincia il divertimento. Bastonare un giudeo, odiato dagli stessi giudei, era un gioco da poterci stare, senza pericoli e senza troppa fatica. Chiamata tutta la compagnia nel cortile, levarono di dosso a Gesù il mantello bianco e le altre vesti; i littori sciolsero le verghe. Gesù, legato ad un pilastro, perché il piegarsi non attutisse la forza delle percosse, pregava in silenzio il Padre per i soldati che sudavano per frustarlo. Picchiate sodo, legionari, un po’ di quel sangue che comincia a colare dalle spellature è versato anche per voi. È il primo sangue che gli uomini tolgono al Figlio dell’Uomo. Sul colle degli ulivi il sangue che gocciava assieme al sudore proveniva da una tortura tutta spirituale ed interna. Quella schiena livida, gonfia, sanguinolente è pronta per aderire al legno. Ora potete smettere; anche il cortile è bagnato di sangue. L’ostiario laverà quelle macchie, ma esse rifioriranno, anche dopo che sono state lavate, sulle bianche mani di Ponzio Pilato. Fin qui i soldati hanno eseguito un ordine, ora vogliono scapricciarsi a modo loro. Uno si toglie il mantello scarlatto e lo butta addosso alle spalle rosse di sangue, un altro con delle spine intreccia una corona e gli recinge il capo, un terzo gli mette, a forza, tra le dita della mano una canna e poi, sghignazzando, lo pongono sopra un sedile. Ad uno ad uno, passandogli davanti, si inginocchiano sguaiatamente e gridano: 《Salute, Re dei Giudei!》

GIOVANNI PAPINI

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