GESÙ, “LUCE DEL MONDO”

Le molte tenebre che oscurano il mondo e la nostra vita sono vinte dalla “luce” che è Gesù.

Con il ricco simbolismo della luce, che tutto illumina, Gesù rivela se stesso come luce che orienta l’uomo nel suo cammino, inteso come immagine della sua vita: “Io sono la luce del mondo; chi segue me non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita” (Gv 8,12). Il verbo “seguire” richiama il cammino del popolo di Israele nel deserto, quando Dio lo guidava con una “colonna di fuoco e con una nube luminosa”, simbolo della sua protezione (Es 13, 21-22). È così che questo popolo è entrato nella terra della promessa, che la tradizione biblica identificava con la “terra della vita” (“la terra dei viventi”,, Sal 116,9;142,6). Seguire Gesù-Luce significa entrare nel Regno di Dio, da lui annunciato e promesso. Le tenebre esprimono tutto ciò che si oppone alla “luce” che è Gesù. Essere nelle tenebre significa essere nella solitudine, nella paura, nel peccato, nella morte. La riflessione biblica chiama “Figli della Luce” quanti scelgono di seguire la luce che è  Gesù “figli delle tenebre” quanti scelgono di rimanere nel mondo oscuro delle tenebre (Cfr 1Ts 5, 4-5). Si creano così due mondi che si combattono, ma la vittoria è della luce, con le sue opere di bene compiute in Dio.  Le Tenebre invece, con le loro opere contrari a Dio, sono destinate a sparire (“Chiunque fa il male odia la luce e non viene alla luce, perché le sue opere non vengano riprovate”, Gv 3, 19-21).

DON PRIMO GIRONI

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