SIMONE, FIGLIO DI GIOVANNI, MI AMI? (Gv 21,16)

Possiamo seguirti, Signore,

dove oggi sarai:

nei sogni di pace,

nei pensieri di perdono,

nei cuori assetati di te,

nella voce che indica la via,

in ogni rinuncia per un grande amore.

Tu sei nel grido vittorioso del bambino che nasce,

sei nell’abbraccio degli amanti,

sei nell’ultimo respiro del morente,

tu sei in ogni cuore che cerca in te,

pellegrino senza frontiere, la sua vera terra.

Tu mi ripeti: non temere,

anche la tua barca va bene,

anche la tua vita va bene.

E il miracolo grande è

che tu non ti lasci deludere dai miei peccati,

che mi affidi il vangelo,

che mi fai ripartire proprio da là,

dove mi ero fermato.

Sono l’ultimo dei coraggiosi,

ma pronto a dire:

“Eccomi, manda me”.

Sono il primo dei paurosi,

ma che si fida della tua parola.

Sulla tua parola do la mia parola.

Ti seguirò perché tu sulla mia barca

hai voluto salire.

D’ora in avanti qualcosa sarò

se la tua grazia fa del mio nulla

qualcosa che serva a qualcuno.

Amen.

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