LA PACE È UN DONO: VA INVOCATA CON LA PREGHIERA FIDUCIOSA

“Il grido della pace si levi alto perché giunga al cuore di tutti e tutti depongano le armi e si  lascino guidare dall’anelito di pace”. Così Papa Francesco aveva invitato i fedeli e gli uomini di buona volontà alla veglia di preghiera e di digiuno per la pace in Siria, in Medio Oriente e nel mondo intero, che si svolse il 7 settembre 2013. Quel caloroso invito di Papa Francesco, perché la pace trionfi sulla guerra, la violenza e la divisione non è altro che la conferma di quanto al Pontefice stia a cuore questo tema. Nel raccomandare agli uomini di compiere passi concreti in direzione della pace, il Papa riconosce il bisogno di preservare l’uomo nella sua integrità. Vuole, cioè, che la dignità umana sia rispettata e difesa. Quando si attenta alla dignità umana, infatti, non si può costruire la vera pace. Da qui, gli appelli continui a bandire ogni sorta di armi, di commerci illegali che feriscono l’integrità umana, a eliminare le discordie che alimentano i conflitti. Uno dei peggiori nemici della pace è, infatti, l’egoismo, con tutte le sue espressioni, quali: invidia, gelosia, desiderio di potere e di imporre le proprie idee agli altri. La pace poi, ricorda il Papa, è un dono di Dio, per cui va invocata continuamente con la preghiera fiduciosa. Consapevole che la violenza nasce nel cuore dell’uomo, il Pontefice, in varie occasioni, ha raccomandato che i conflitti siano superati non con la forza, ma con il dialogo, il rispetto, la ricerca del bene dell’altro, la misericordia e il perdono. Perché, come diceva San Francesco d’Assisi,  la pace che si annuncia con la bocca deve essere ancor più copiosa nei cuori.

NICOLA GORI

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *