LA CHIESA SEGNO DELL’AMORE DI DIO – Prima Parte

Riflettiamo sull’amore di Dio che la Chiesa manifesta e comunica utilizzando il brano del Vangelo: Gv 21, 1-23, dove ci viene descritta la terza apparizione di Gesù, presso il lago di Tiberiado, e la consegna a Pietro del primato sulla Chiesa. Sottolineiamo la sincerità dell’amore di Pietro. È sulla base di questa fede che Cristo cerca di “strutturare” la sua Chiesa. Chi infatti vede la chiesa, vede Cristo; chi vede Cristo, vede il Padre. Le due basi fondamentali sono: gli apostoli e lo Spirito Santo. La Chiesa realizza concretamente il piano della salvezza del Padre, rivelandoci costantemente il suo amore, facendo presente Cristo. Il Padre manda il suo “Figlio perché gli uomini abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza” (Gv.10). Dio manda il suo Figlio non per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di lui” (Gv 3, 16-17). Il dono più bello è la sua figliolanza, e in noi deve manifestarsi la carità fraterna. La vita di Cristo, predicazione e miracoli, incarnazione, morte e risurrezione non è altro che la manifestazione più concreta dell’amore del Padre verso gli uomini. Un altro aspetto del mistero della Chiesa è l’alleanza. Il Concilio Vaticano II illustra questa realtà con diverse figure, bellissime, feconde, bibliche; la Chiesa sposa, la Chiesa vigna, la Chiesa tempio. San Paolo ci descrive questa prima icona nella lettera agli Efesini (5, 23-27):”Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei, per renderla santa …”. L’alleanza di Cristo con la sua Chiesa sarà modello e fondamento di comunione di amore nel matrimonio cristiano. La Chiesa vigna. È una immagine antica che descrive l’amorosa intimità di Dio con Israele suo popolo (Isaia  5) ripresa poi da Gesù nei discorsi dell’ultima cena:”Io sono la vera vite … voi i tralci …(Gv 15,1- 17).” Nella chiesa siamo stati eletti per dar frutto” (Gv 15,16). Rimanere legati al Signore questo è il nostro proposito, noi che per il Battesimo siamo diventati” pietre vive e tempio dello Spirito” (1 Cor. 3,16).

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