La pastorale è la messa in atto del mistero della salvezza nella concretezza delle situazioni storiche, è l’azione della comunità ecclesiale per il suo quotidiano edificarsi e crescere per svolgere, secondo i doni ricevuti dal Signore, il proprio servizio di salvezza nel mondo, per il mondo.

La pastorale esprime così l’azione della chiesa colta attraverso l’immagine del gregge che l’Antico e il Nuovo Testamento ci propongono e che il Concilio Vaticano II (L.G. 6) ci ricorda la chiesa, infatti, “è pure un gregge, di cui Dio stesso ha preannunziato che ne sarebbe il pastore (Isaia 40) e le cui pecore anche se governate da pastori umani, sono però incessantemente condotte al pascolo e nutrite dallo stesso Cristo, il Pastore buono e Principe dei pastori il quale ha dato la vita per le pecore.

La pastorale è l’attività orientata alla cura, alla crescita, alla vitalità del gregge, coinvolge il “Pastore”, “i pastori”, tutto il gregge.

Perciò la pastorale è comunitaria ed organica; comunitaria perché coinvolge tutta la comunità ecclesiale ed è rivolta alla sua crescita ed al suo sviluppo, organica, perché coinvolgendo la comunità è attenta a tutti i singoli aspetti  della sua vita e li coglie nella loro varietà e diversificazione in modo che il tutto e le singole parti si accrescano per un reciproco scambio nella unità.

La pastorale ha una connotazione missionaria perché la crescita della comunità ecclesiale esige lo sviluppo pieno della sua testimonianza e del suo servizio nel mondo e per il mondo.

I mezzi della pastorale sono i doni che il Signore assicura alla sua Chiesa per la vita del mondo e cioè: la Parola, i Sacramenti, i doni, i ministeri.

Insieme con i nostri Pastori nella corresponsabilità che ci unisce nella diversità dei ministeri, animati dall’unico Spirito, formando l’unico corpo della Chiesa, rinnoviamo la volontà di servire la Chiesa “fontana del villaggio” che estingue la sete di chi ricercando Dio ritrova se stesso.