LE SETTE PAROLE DI GESÙ

“Oggi sarai con me in Paradiso” (Luca 23,39-43-Seconda Parola)

Sulla croce il ladrone così prega: “Gesù, ricordati di me, quando sarai nel tuo Regno”. La sua preghiera ottiene una immediata risposta: “Oggi sarai con me in Paradiso”. Il secondo ladrone invece rifiuta di pentirsi, maledice Dio e schernisce suo Figlio: “Salva te stesso e noi, se tu sei il Cristo”. Non sappiamo cosa sia successo al secondo, ma il buon ladrone, ha la garanzia che le porte del cielo si aprono anche per Lui. Non viene però salvato dalle atrocità della morte in croce, mentre agonizza si rivolge al Signore e viene salvato.

Quelle parole di Cristo, possono essere indirizzate a ciascuno di noi e così la misericordia ed il perdono hanno il sopravvento.

“Dona, ecco tuo figlio!” (Gv 19,25 – Terza Parola)

Nella presentazione di Gesù al Tempio il vecchio Simeone aveva preannunciato a Maria, che una spada le avrebbe trafitto il cuore. Maria seppe molto presto che Erode voleva uccidere suo Figlio, e insieme a Giuseppe dovette abbandonare la propria terra e andarsene a vivere in esilio… Quando giunse “la sua ora” Gesù fu condotto ad una morte atroce e ignominiosa sul monte Calvario. Maria rimase accanto a Lui, perché quella era anche per lei “la sua ora”.

La sua presenza ai piedi della croce, insieme al discepolo prediletto Giovanni e alle donne fu il segno più eloquente della sua partecipazione al mistero della redenzione.

Maria vide anche il soldato romano trapassare il costato di suo Figlio ed uscire l’acqua e il sangue, simbolo della nascita della Chiesa, comunità dei credenti, nata dal fianco del nuovo Adamo.

Maria è diventata allora Madre della Chiesa, madre di ciascuno di noi. L’ultimo desidero di Gesù che Giovanni si prendesse cura di Maria contribuì ad alleviarle il dolore.

“Dio mio, Dio mio” (Quarta parola, Matteo 27,45)

La preghiera del salmista (sal 22,1) fatta propria da Cristo in quel momento particolare rivela a noi la pesante esperienza di abbandono, che sperimentava Gesù in quella occasione.

Ci è ignoto come sia stato possibile che Egli, che era, Dio, abbia potuto provare un simile vuoto ed abbandono. Possiamo solo riflettere in silenziosa preghiera. Quando anche noi viviamo momenti di oscurità lasciamo entrare la luce di Cristo la sola capace di portare speranza e forza.

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