“HO SETE” (Gv 19,28-30 – Quinta Parola) – “TUTTO È COMPIUTO” (Sesta Parola)

La tremenda sete di Gesù sulla croce poteva essere attenuata soltanto da un po’ di acqua. Ma la sua arsura nascondeva quella più intensa, la sete di comunicarci il dono di Dio per noi più prezioso: il suo amore.

E di ricevere da noi l’appagamento di quel bisogno misterioso; in Lui presente, che è la corrispondenza del nostro amore, in risposta al suo. Egli aveva sete di tutte quelle persone che lo avevano ridotto così, come ha sete di ciascuno di noi. Invece i soldati gli diedero da bere dell’aceto, un’amara bevanda compiendo così un gesto senza alcuna compassione, privo di amore, come il bacio di Giuda. Gesù ha desiderio di ciascuno di noi: questa è la sua sete.

“TUTTO È COMPIUTO” (Sesta Parola)

Tutto è compiuto; l’opera di Dio è stata portata a termine. La volontà di Dio è stata manifestata sulla terra come in cielo… Perché il Padre ha mandato suo Figlio a redimerci, a liberarci dal peccato e dalla morte, a portarci la pace e la giustizia. Mentre contempliamo il Figlio che muore sul patibolo, possiamo riconsocere in Lui la perfetta somiglianza ed immagine del Padre.

Certamente l’immagine e somiglianza con Dio risulta sfigurata e priva di bellezza… mentre ci risuonano le parole espresse in modo beffardo da Ponzio Pilato “Ecco l’uomo!”. Si concretizza anche la profezia di Isaia: “senza figura, né splendore per attirare i nostri sguardi… disprezzato e ripudiato dagli uomini, uomo dei dolori… (53, 2-3).

E ancora oggi l’immagine di Dio, che più ci sconvolge la ritroviamo nei bambini affrontati, in uomini e donne sfigurati dalle torture e dalla guerra, nel rischio della distruzione della civiltà… distruggendo la vita, dono prezioso di Dio, distruggiamo la sua bellezza.

Il Signore ha fatto sua la nostra esperienza umana e la guida nel cammino dalle tenebre alla luce, dalla morte alla vita: a una vita che non conosce più fine e in cui tutte le umane aspirazioni trovano pieno appagamento in quanti compiono la sua volontà.

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