DIO IN CERCA DI NOI

Uno dei capitoli più significativi per la nostra vita è il quindicesimo dell’evangelista Luca dove si parla di qualcosa che era perduto: una moneta, una pecora e più importante fra tutto un figlio.

In ognuno dei tre casi si parla della ricerca fatta da qualcuno che ha smarrito una cosa per lui di grande valore. Una donna spazza affannosamente tutta la casa; un pastore ebbandona le altre sue novantanove pecore; e un padre attende il ritorno del suo figlio scialatore.

Non abbiamo un racconto di un padre che accoglie un figlio traviato, ma la Parola ci fa scoprire l’amore che Dio ha per noi.

Egli attende sempre che noi ritorniamo a Lui. E al nostro ritorno, Egli è là, pronto ad abbracciarci e a riempirci di doni. Una grande mistica Giuliana di Norwich ha scritto: “Nessuna creatura può comprendere la grandezza, la dolcezza e la tenerezza dell’amore che il Signore nostro nutre per noi. Perciò, mediante la sua grazia ed aiuto, solleviamoci in spirito e contempliamo, eternamente stupiti di fronte all’amore supremo, esclusivo, illimitato che Dio che è bontà ha per noi”.

Grande è la misericordia del Padre: una misericordia che è insieme tenerezza e fedeltà verso coloro che Egli ha creato perché raggiungano l’unione con Lui. Tenerezza e tenacia costituiscono un valido amalgama e rappresentano il motivo per cui Dio desidera rimanere legato a ciascuno di noi.

Così scrive Giovanni Apostolo: “Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio Unigenito affinchè chiunque crede in Lui non muoia ma abbia la vita eterna”. Poiché ci amava profondamente Egli ha voluto nel suo Figlio Gesù, farsi pellegrino come noi.

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