Riflessione sul Salmo 11

“MI SONO RIFUGIATO NEL SIGNORE”

È uno dei ventisei salmi che la tradizione ha messo coll’uso liturgico nel culto del tempio. È attribuito al re Davide ed ha riferimento alla persecuzione che questo giovane sperimenta da parte del re Saul (1 Sam 19).

In questa supplica quattro sono i protagonisti: i cattivi, il giusto, il giudice, ed un gruppo di operatori presso il tempio del Signore. L’innocente perseguitato va nella casa di Dio per chiedere protezione, ma gli viene suggerito di fuggire sui monti, perché più sicuri. Allora, il fedele esprime fede, fiducia nel Signore, pensando che alla fine gli empi non prevarranno.

Anticamente nel tempio del Signore ci si poteva rifugiare e non essere catturati, l’orante però pone la sua fede in Dio solo. Viene paragonato ad un volatile che fugge verso il monte, simbolo di asilo di fronte al pericolo.

Anche Gesù, saliva in alcune occasioni al monte per pregare lasciando la folla. Spesso i malvagi non usano solo strumenti di morte ma anche un linguaggio avvelenato. Nonostante tutto questo Dio” tiene i suoi occhi aperti sul mondo”. Sant’Agostino applica questa espressione a chi scruta la Santa Scrittura, che gioisca quando comprende in modo più chiaro…

In che modo il Signore scruta i giusti e i malvagi? Sottoponendo ogni uomo alla prova, come fece col suo figlio Gesù. Dice Origene: “ Dio non vuole imporre il bene, desidera degli esseri liberi. Tutti, tranne Dio, ignoriamo quello che il nostro animo ha ricevuto da Lui.

Le prove, però, lo manifestano per insegnare a conoscerci e scoprire, così, la nostra miseria, obbligandoci a ringraziare per i beni che le prove hanno rivelato”.

La Chiesa pone saggiamente di seguito il salmo 14, in cui si proclama che solo il giusto che realizza opere di vita eterna potrà, “abitare sul santo monte”, perché ora è il tempo propizio in cui “voi vi siete accostati al monte di Sion, alla città del Dio vivente” (Ebr 12,22).

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *