LA CHIAMATA DI LEVI 

La chiamata di Levi acquista nel Vangelo di Luca un accento particolare 

(Mr 9,9-13; Lc 5,27-32).

Questo scrittore che originariamente svolgeva la professione di medico, ha l’occhio clinico per quello che manca agli esseri umani, anche quando sembrano avere tutto. Gesù dice: “non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati” (Lc 5.31).

Con questa affermazione della Scrittura Luca indica la terapia che dà il Salvatore: “non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori perché si convertano”.

La vera medicina che guarisce gli uomini a partire dall’interiorità è la conversione. La chiamata di Levi si realizzaperchè Gesù lo chiama: “seguimi” (Lc 5,27b). L’invito ha avuto una risposta positiva. Le parole del Maestro lo hann toccato nel profondo. Levi viene illuminato; non hanno più valore il denaro delle imposte, l’avidità di volere ancora di più, l’avarizia.

La sua vita dobbiamo vederla con un’ottica nuova. Apre allora il proprio cuore e la propria casa a tutti. La conversione dà un nuovo orientamento alla sua vita. “Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati” (Lc 5,31). Ora Levi sa che le ferite della sua vita hanno un altro valore nell’incontro con Gesù. La conversione non è mai un fatto concluso, perché dobbiamo alzarci e seguire il Signore, il Salvatore e medico dell’anima.

Così scrive San Francesco di Sales: “quando il tuo cuore vaga o soffre, riportalo con delicatezza al suo posto, e rimettilo alla presenza di Dio. E se anche nella tua vita non hai fatto nient’altro che riportare continuamente il tuo cuore alla presenza di Dio, nonostante ogni volta scappasse via, dopo che lo avevi ripreso, allora la tua vita è stata piena”.

Caravaggio ha dipinto la chiamata di Levi e questo quadro è conservato a Roma nella Chiesa di San Luigi dei Francesi. L’artista lo ha raffigurato al banco delle imposte mentre una luce lo riempie da una finestra di fronte.

Quella luce il Signore la vuole donare a ciascuno di noi per farci superare le nostre opacità, come ci ricorda anche il salmista: “Signore, tu mi scruti e mi conosci… intendi da lontano i miei pensieri, osservi il mio cammino e il mio riposo… guidami per una via di eternità (Sal 139).

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *