MARIA, ASSUNTA IN CIELO

Madre del cielo e della terra

Verso le nove del mattino si udì un forte tuono dal cielo e si sparse un profumo così soave che tutti i circostanti furono presi dal sonno eccetto gli apostoli e le tre vergini, alle quali il Signore aveva concesso di essere deste. Ed ecco giungere il Signore sulle nubi con una moltitudine rivolto senza numero. Maria, aprendo la bocca, lo benedì, e così parlando terminò il suo corso con il viso sorridente rivolto al Signore. Questi, prendendone l’anima, la depose in mano a Michele, dopo averla avvolta in qualcosa come pelli, il cui splendore è impossibile a descriversi. Noi apostoli contemplammo l’anima di Maria, che venne consegnata nelle mani di Michele. Non mancava di alcun membro umano. Non presentava altro che la somiglianza di ogni corpo, sette volte più fulgida del sole.

Gli apocrifi sono scritti fioriti attorno ai sobri testi evangelici e nutriti dalla fantasia popolare, da istanze devozionali, da amore spirituale e talora anche da degenerazioni teologiche. È come se avessimo tra le mani migliaia di tessere di un mosaico da cui emergono moltissime immagini di Maria e di suo Figlio, alcune di grande suggestione e forse di qualche attendibilità storica, altre deformate o illusorie. Con le tessere apocrife possiamo comporre un’icona monumentale di Maria, piena di stupore, di fantasia, di leggenda ma talora anche di storia e di fede, sempre comunque di affetto e ammirazione per la Madre del Signore. Numerosi sono i testi che narrano il mistero dell’Assunzione di Maria, coordinati poi nella Legenda Aurea medievale. Ecco una sintesi dei vari eventi da essi narrati. Un angelo annunzia a Maria che è giunta la sua ora e le offre una palma paradisiaca. Giunge la notte, la Vergine è seduta con gli apostoli. Accompagnato da un corteo di angeli e santi, Cristo viene a raccogliere sua madre per condurla in cielo: “Così l’anima di Maria si separò dal corpo e calò in braccio a suo Figlio”. Anche i Dodici seguono sulle nubi Maria e il Cristo mentre Giovanni riceve dalla Vergine la palma. Ritornati sulla terra, celebrano il funerale della Madonna. Giovanni precede con la palma in mano, a fianco del feretro camminano Pietro e Paolo, seguono gli altri e i fedeli.

Ma tra costoro si nascondono anche alcuni empi che vorrebbero trafugare e bruciare la salma di Maria. Il sommo sacerdote si fa avanti per afferrare il feretro e ribaltarlo ma le sue mani restano attaccate, mentre tutti gli astanti non credenti vengono accecati.

Convertitosi, il sacerdote implora da Maria la guarigione dei ciechi peccatori, che avviene. Un’altra variante introduce, invece l’angelo Michele che mozza le braccia di un empio desideroso di ribaltare la salma di Maria. Convertito, implora Maria che miracolasamente lo guarisce. Gli apostoli depongono Maria nel sepolcro. Il terzo giorno appare nuovamente Cristo, circondato dalle legioni celesti che, sotto la guida di Michele, riportano in cielo corpo e anima, ora ricongiunti, della Vergine. Si ha, così, nel coro possente degli angeli la celebrazione dell’Assunzione di Maria al cielo in corpo e in anima. Tommaso, anche questa volta assente, mette in dubbio l’evento: Maria, allora, gli getta dal cielo la sua cintura e Tommaso crede.

Su questa trama fantasiosa si distende il mistero “pasquale” di Maria, verità professata dalla Chiesa. Maria segue, così, il Cristo nella gloria della risurrezione e dal cielo intercede per l’umanità. Questa nostra ultima riflessione ci ricorda che Maria entra nella tradizione cristiana, non solo con i tratti essenziali e purissimi dei vangeli canonici, ma anche con elementi desunti e purificati dalla massa di memorie e di creazioni non rivelate.

PREGHIERA

O Immacolata Concezione,

Regina del cielo e della terra

rifugio dei peccatori e madre piena d’amore,

a cui Dio ha voluto affidare tutto l’ordine della misericordia,

eccoci ai tuoi piedi noi, poveri peccatori.

Te ne supplichiamo,

accetta le nostre persone, interamente,

come tuo bene e tua proprietà.

Opera in noi secondo la tua volontà,

nella nostra anima e nel nostro corpo,

nella nostra vita, nella nostra morte e nell’eternità.

Disponi anzitutto di noi come tu vuoi,

perché si realizzi finalmente ciò che è detto di te:

la donna schiaccerà la testa del serpente.

Che nelle tue mani purissime, così ricche di misericordia,

diventiamo strumento del tuo amore,

affinchè si estenda il regno del Cuore Divino di Gesù.

Amen. 

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